Con la seconda sconfitta consecutiva, sempre col punteggio di due a zero, subita nella trasferta di Carpi, l’Aglianese prosegue il suo periodo nero, che l’ha fatta discendere, nelle sette giornate del girone di ritorno, dai quartieri alti della classifica fino a soli cinque punti dalla zona play-out. L’Aglianese ha compiuto un girone di andata straordinario, superiore ad ogni previsione della vigilia, concluso in zona play-off. L’obiettivo iniziale della società, va ricordato in questo momento difficile, era la zona sinistra della classifica. Per tener fede a questo obiettivo mantenendo o migliorando la posizione attuale l’Aglianese deve cambiare passo e ricominciare a fare punti, a partire dalla prossima gara interna con il Fanfulla. I quattro soli punti delle ultime otto partite non costituiscono certo un ruolino di marcia da salvezza tranquilla. L’allenatore Francesco Baiano analizza la situazione distinguendo tra le ultime due gare, entrambe perse con Riccione in casa e con Carpi fuori, ma con prestazioni di diverso spessore. "Col Riccione non siamo scesi in campo – fa notare Baiano – col Carpi invece sono contento di ciò che ha fatto la mia squadra. Nel primo tempo abbiamo giocato alla pari, poi nella ripresa il Carpi ha inserito alcuni carichi da novanta e non abbiamo potuto fare niente. Purtroppo in queste settimane stiamo pagando la panchina molto corta anche nella trasferta di Carpi avevamo diversi titolari indisponibili, che per una squadra come la nostra sono una mancanza enorme. Il periodo non è positivo ma visto grinta e tanta voglia di lottare nel mio gruppo: da questi elementi dobbiamo ripartire per guardare ai prossimi impegni". In effetti le assenze hanno pesato sul rendimento della squadra e nel girone di ritorno Baiano ha dovuto ricorrere spesso a soluzioni inedite rispetto alla prima parte del campionato. In alcune partite pareggiate, come col Crema, col Ravenna e col Lentigione, c’è stato anche qualche episodio sfavorevole, che ha penalizzato i neroverdi. Il carattere non è mai mancato a Remedi e compagni ed è questo il punto da cui ripartire. Giacomo Bini