Banca Alta Toscana, dopo 24 anni finisce l'era-Gori. Il nuovo presidente è Banci

L'imprenditore quarratino alla guida dell'istituto di credito

Giancarlo Gori e Alberto Banci

Giancarlo Gori e Alberto Banci

Pistoia, 19 maggio 2019 - L’assemblea dei soci di Banca Alta Toscana Credito Cooperativo si è riunita oggi alla “Cattedrale ex Breda” a Pistoia e ha approvato all’unanimità il bilancio 2018, chiuso con un utile netto superiore a 1,7 milioni di euro, procedendo successivamente all’elezione dei membri del nuovo Consiglio di amministrazione. Hanno preso parte alla votazione, di persona o tramite delega, 660 soci.

Il nuovo CdA è stato in larga parte riconfermato e, nella prima riunione svoltasi subito dopo la votazione dei soci, ha eletto come presidente di Banca Alta Toscana, Alberto Banci. Già membro del Cda della Banca dal 2007, Banci subentra a Giancarlo Gori e guiderà per i prossimi 3 anni l’istituto di credito.

Originario di Quarrata, 60 anni, Banci è imprenditore attivo nel ramo immobiliare e nella produzione di vino ed olio. Oltre a lui il nuovo Consiglio di amministrazione è composto da: Riccardo Andreini (Vicepresidente vicario) e da Stefano Brizzi (Vicepresidente) - cariche rinnovate anche in conformità ai patti parasociali post-fusione -, Franco Benesperi, Sandra Bongi, Stefano Gaggini, Silvia Nesti, Massimo Meoni, Alessandro Pratesi, Francesco Leporatti e Michele Marinozzi (nuovo membro).

“Ringrazio il Cda per la fiducia che mi ha voluto dimostrare e tutti i soci che hanno partecipato all’assemblea, in particolar modo quelli venuti da più lontano, perché in una cooperativa ogni socio deve sentirsi a proprio agio e partecipare alla gestione – ha sottolineato il neopresidente, Alberto Banci. – Accetto questo incarico con spirito di servizio verso tutti i soci di tutte le aree geografiche: della Montagna, di Masiano, di Empoli, di Prato e dell’Area Storica di cui faccio parte. Svolgere questo ruolo dopo Giancarlo Gori, che ha fatto la storia della nostra Banca, non sarà facile, ma ci ha indicato la strada da seguire. Possiamo contare su un gruppo di dirigenti e funzionari capaci, che hanno dimostrato grande attaccamento alla Banca. Confido che il nuovo Consiglio, rinnovato solo per un elemento e quindi nato nel segno della continuità con la precedente gestione, dimostri l’unità di intenti che lo ha sempre contraddistinto. Sono da oltre 40 anni socio della Banca e continuerò ad esserlo convintamente al termine di questo incarico”.

Tanti i soci che hanno preso la parola per ringraziare il presidente uscente Giancarlo Gori, che ha deciso di non ricandidarsi dopo 24 anni di presidenza. Nel suo discorso all’assemblea, Gori ha rimarcato la necessità di preservare la specificità del credito cooperativo, patrimonio di democrazia economica, mutualismo e vicinanza al territorio. “Voi soci rappresentate il primo patrimonio della Banca – ha affermato Gori – contribuite a deciderne l’indirizzo di gestione e siete la colonna portante della territorialità. È alla vostra partecipazione che mi rivolgo: sarà sempre più necessaria con l’adesione al gruppo bancario cooperativo. Non dovrete aver timore di far sentire la vostra voce, di esprimere suggerimenti e critiche, perché questo rappresenta la differenza rispetto al resto del sistema bancario, sempre più lontano dal territorio e dalla vita delle imprese. Noi sul territorio ci siamo sempre stati e vogliamo rimanerci con tutta la nostra determinazione e forza. Lo vogliamo fare con l'aiuto della capogruppo, ma soprattutto con la vostra passione e partecipazione. Al nuovo presidente auguro buon lavoro e sono certo che svolgerà il compito assegnato con profondo senso di dovere e spirito di sacrificio”.

All’assemblea ha partecipato anche il presidente della Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo, Matteo Spanò, che ha ringraziato il presidente uscente Giancarlo Gori, per il grande impegno profuso in questi 24 anni, restando sempre fedele allo spirito cooperativo.

IL BILANCIO - Se l'attivo è leggermente superiore a quello realizzato nell'esercizio 2017 (le cui dinamiche furono influenzate dall'acquisizione di attività e passività della Bcc Masiano), anche gli altri numeri del bilancio 2018 testimoniano la solidità dell'istituto di credito e il rinnovato supporto all'economia locale. Al 31 dicembre 2018 gli impieghi lordi in bonis (nei confronti di clienti ritenuti solvibili) si sono attestati a 700,8 milioni di euro, con un incremento di 0,4 milioni di euro rispetto all'anno precedente. Un altro dato significativo è il basso numero di richieste di fido respinte dalla Banca, che anche quest'anno si è attestato al di sotto del 2%. Sempre sul fronte degli impieghi, sono stati ridotti notevolmente i crediti deteriorati, passati da 226,3 a 133,9 milioni di euro (-92,4 milioni, pari a -40,83%), grazie a due operazioni di dismissione di sofferenze realizzate lo scorso anno per complessivi 86,3 milioni. L'incidenza delle rettifiche di valore sulle esposizioni deteriorate è pari al 53,71%, in aumento rispetto al 51,94% di fine 2017: cresce dunque, in via prudenziale, il grado di copertura dei crediti deteriorati, superiore alla media nazionale (il valore medio delle Bcc italiane è attorno al 48%).

La raccolta complessiva da clientela si attesta a 1.274,3 milioni, in leggera diminuzione (-0,33%) rispetto al 2017 per effetto del calo della raccolta diretta rappresentata dai titoli di propria emissione a vantaggio della raccolta indiretta amministrata. Il patrimonio netto della Banca al 31 dicembre 2018 è pari a 78,9 milioni di euro; rispetto a fine 2017 registra una diminuzione pari a 20,9 milioni, di cui 20,3 milioni per gli effetti patrimoniali al 1° gennaio 2018 dell'applicazione dei nuovi principi contabili IFRS 9. Positivi gli indici di solidità patrimoniale: CET1 capital ratio, TIER 1 capital ratio e Total capital ratio sono pari al 14,915%, ampiamente superiori ai limiti previsti dalla normativa di vigilanza.