Pistoia, 6 aprile 2014 - Una quindicina di ricoveri. Due i pazienti gravissimi. Qualcuno invece se l'è cavata con qualche cerottino o qualche terapia leggera per trovar sollievo a patologie non troppo preoccupanti. In alcuni casi si è dovuto procedere all'amputazione del braccio. Decisione sofferta, certo, ma necessaria.

Poi anche qualche lieve disagio, curabile con poco: da problemi di... stitichezza, fino ai pidocchi sulla testa. Poco male: qualsiasi patologia all'ospedale delle bambole trova rimedio sempre e comunque. 

E' stato inaugurato quest'oggi negli spazi di via dell'ospizio 40 l'ospedale delle bambole, un nuovo progetto firmato associazione Orecchio Acerbo che può contare sul supporto non solo dei ragazzi e delle ragazze dell'associazione presieduta da Manuela Trinci, ma anche da professionisti veri, come Alessandra Puppo e Paolo Sarti, che si prodigano per bambolotti e pupazzi perché niente vada buttato.

"L'idea è di aprire un paio di volte al mese - spiega Manuela Trinci -, ma quel che più è importante non è tanto uno spazio di appoggio in sé, quanto l'idea che si abituino i bimbi a qualcosa a cui affezionarsi. Oggetti imperfetti, ma ai quali voler bene. E questo è l'ospedale delle bambole: un elogio dell'imperfezione, un ritorno al prezioso senso di affezione".

Per consulenze o ricoveri chiamare il numero 366.7057587 o rivolgersi all'indirizzo mail [email protected]; www.associazioneorecchioacerbo.it. Il servizio è completamente gratuito.

 

linda meoni