Alla scozzese Kathleen Jamie il premio Ceppo Bigongiari per la poesia

Cerimonia di consegna domenica 24 marzo alla San Giorgio

Il direttore del premio Paolo Iacuzzi (Acerboni/Fotocastellani)

Il direttore del premio Paolo Iacuzzi (Acerboni/Fotocastellani)

Pistoia, 23 marzo 2019 - Semplicità e chiarezza narrativa sono le cifre distintive di Kathleen Jamie attraverso le quali si è dimostrata capace di raccontare temi internazioni che ci coinvolgono da vicino, osservati con sguardo attento. E' questo uno dei motivi che è valso alla scrittrice scozzese il premio di poesia Piero Bigongiari, la cui consegna si terrà domani, domenica 24 marzo alle 10 alla biblioteca San Giorgio per mano del presidente del Premio Ceppo Paolo Fabrizio Iacuzzi. La consegna è stata preceduta da una cerimonia e da una lectio magistralis avvenuta nella sala delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze.

La scrittrice scozzese ripercorre la propria scrittura attraverso quattro parole chiave: poesia, prosa, Scozia, donna. “La mia esperienza vissuta come scrittrice, come essere umano, vede i vari fili di vita e arte che si intrecciano gli uni con gli altri, e vede il tempo più come una spirale che una freccia. E poi, naturalmente, si intrecciano con il resto della mia vita i bambini, i genitori, le relazioni, i soldi, la natura, i viaggi”, recita un passaggio della lezione. Nella motivazione al premio, scritta da Iacuzzi, Kathleen Jamie vince “per una scrittura in versi e in prosa dove il pensiero segue sentieri non narrativi, e semmai insegue le linee di fuga di una musica turbata".

"C’è sempre una crepa che attraversa un quadro perfetto, come se in ogni poesia ci fosse un punto che si corrompe, si scolorisce, si dissolve facendo apparire il disincanto e la desolazione del presente. Alla fine di ogni poesia, si apre un senso di vuoto, un’estraneità a se stessi e una progressiva perdita di senso”. E questa “scissione inevitabile tra se stessi e la propria anima”, ricordata da Iacuzzi, si ritrova anche nella poesia “Falco e ombra” (edizioni Interno Poesia), che dà il titolo all’autoantologia, commissionata alla scrittrice e tradotta da Giorgia Sensi, che sarà presentata sempre domenica 24 marzo, alle 16.