Twelve moons, la Cina guarda al presente in dodici scatti

Suggestiva mostra al Museo Marini della fotografa Gao Yuan che sarà inaugurata il 12 aprile

Alcune delle fotografie di Gao Yuan in mostra

Alcune delle fotografie di Gao Yuan in mostra

Pistoia, 11 aprile 2019 - Madri, moderne Madonne dagli occhi a mandorla con in braccio un neonato e indosso un jeans o una tuta, che guardano nello stile sì ai maestri del Rinascimento italiano, ma che finiscono per essere proiettate in un contesto che parla talvolta di urbanità, di modernità e sviluppo economico e talvolta di vecchia Cina. Un impatto spiazzante, ma capace allo stesso tempo di catturare lo sguardo quasi stregandolo. È quel che accade trovandosi di fronte «Twelve Moons», i dodici straordinari scatti che compongono la nuova mostra allestita al museo Marino Marini che aprirà i battenti domani, venerdì 12 aprile alle 18 (fino al 16 giugno) negli spazi della Fondazione. Firma di questo affascinante progetto è Gao Yuan, fotografa che vive e lavora a Taiwan e pluripremiata artista che ha lasciato il segno in diverse mostre in Asia, Europa e Stati Uniti.

In questi dodici scatti niente è lasciato al caso, a partire già da quel semplice numero, ‘dodici’: come i mesi in un anno italiano, come gli anni di cui è composto lo zodiaco cinese e gli animali che simboleggiano l’anno di nascita esercitando secondo il pensiero orientale un’influenza determinante sulla vita delle persone. Al centro di ogni composizione ci sono donne che nella vita oltre l’obiettivo conducono esistenze difficili e disagiate, provenienti da villaggi poveri sperduti nell’immensa Cina. Quasi ricordando la michelangiolesca Sacra Famiglia, queste donne si affacciano dai tondi con sguardi rassicuranti – come solo quelli di una madre sanno essere - , ma anche penetranti, interrogativi quasi, affranti dalle mille disgrazie che la povertà porta con sé. Centrali le figure dei dodici bambini rappresentati in piena vitalità e con aspetto florido e sano, che vogliono simboleggiare il periodo evolutivo della nuova Cina.

«L’estetica rinascimentale guarda al mondo classico nella ricerca della misura esatta e delle migliori proporzioni – aggiungela coordinatrice eventi della Fondazione Ambra Tuci -. La morbidezza e la rotondità vengono messe in evidenza dalla nudità del piccolo, i bambini di Gao sono anch’essi ritratti nudi, vicini alle loro madri completamente vestite, le loro carni fresche bucano la tela, attraggono prepotentemente l’attenzione insieme ai loro sguardi disarmanti«. La mostra resterà aperta dal lunedì al sabato (11-18) e la domenica (14.30-19.309. Previsti alcuni eventi collaterali, il primo dei quali l’11 di maggio alle 15.30 alla presenza dell’artista riservato ai bambini dai 6 agli 11 anni. All’evento inaugurale è attesa la presenza di una delegazione della comunità cinese di Prato.