A Palazzo del Pegaso l'arte di Cristina Palandri

Domani, dalle 17 all'Auditorium Giovanni Spadolini, il presidente del Consiglio regionale Giani inaugurerà la personale dell'artista pistoiese

Cristina Palandri accanto a una sua opera

Cristina Palandri accanto a una sua opera

Pistoia, 22 gennaio 2020 - Momenti preziosi. Nuovo prestigioso appuntamento con l’arte di Cristina Palandri. Domani giovedì 23 gennaio, con inizio alle ore 17 all’Auditorium Giovanni Spadolini di Palazzo del Pegaso, in Via Cavour a Firenze, sarà inaugurata la mostra dell’artista pistoiese “Gli angeli ci ascoltano”. Alla presenza di Palandri, farà gli onori di casa il presidente del Consiglio regionale toscano Eugenio Giani: interverranno il curatore della rassegna, Claudio Della Bartola, il giornalista critico d’arte Romano Bavastro e Franco Donatini dell’Università di Pisa. L’esposizione, quindici opere, proseguirà sino a giovedì 6 febbraio con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19, il sabato dalle 10 alle 12.

“Il mio vuole essere un inno alla ‘bellezza del creato’ attraverso personaggi, o presenza o guide oppure la nostra coscienza, che ci invitano a guardare e capire noi stessi, le nostre sofferenze i nostri soprusi, le nostre avidità – racconta Palandri –. Gli angeli ci ascoltano. Forse non possiamo e non dovremmo mai avere il minimo dubbio su noi stessi; ecco che gli angeli ci ascoltano, ci fanno vedere anche ciò che la nostra mente non desidera, che le nostre coscienze rifiutano di capire, conoscere. La violenza, i soprusi, le calunnie, le superbie fanno parte di ognuno di noi, ma la bellezza e la conoscenza attraverso gli ‘angeli’ o ‘coscienza’ ci aiuteranno a scendere la nostra scala di iniquità”.

Come ha avuto modo di scrivere il critico Silvano Simoncini “Cristina Palandri è tra le artiste che meglio hanno ‘raccontato’ le vicende creative di una cultura pistoiese ricca di fermenti innovativi e peculiarità tematiche che, a partire dai contributi rilevanti di Egle Martini e Eloisa Pacini Michelucci, si sono rafforzati di generazione in generazione fino a quelli della Palandri stessa. Artista poliedrica e sempre interessata a sperimentare tecniche diverse si è espressa tramite la pittura, la scultura, la ceramica, la cartapesta, come ha scelto di agire nel settore dell’illustrazione per ragazzi, del design, quanto nello scrivere fiabe e filastrocche.

Un aspetto importante, se si vuole caratteristico del ruolo femminile, riguarda il recupero della funzione sociale dell’arte; infatti Cristina, fin dagli anni ’90 si è impegnata all’insegnamento per i portatori di handicap e ha collaborato con le amministrazioni locali presentando progetti per esperienze educative di arte terapia. Sempre sul versante del sociale ha realizzato cicli di opere dedicate al tema della ‘pace’, alla funzione della fiaba, al dono, alle affettività, che sono confluite in mostre significative in luoghi espositivi prestigiosi come le Sale Affrescate del Palazzo Comunale o il Museo Marino Marini”. Gianluca Barni