Ippolito e Dianora, la passione che vince ogni ostacolo

Elena Vannucchi ha ricostruito la storia del XIV secolo

Elena Vannucchi

Elena Vannucchi

Pistoia, 16 febbraio 2019 - Quanto interesse abbiano sempre suscitato le storie di grandi amori ostacolati, dove non mancano scalette di corda buttate dai balconi, monasteri, aiutanti e oppositori, lo dimostra la letteratura, che soprattutto nel medioevo ha riempito pagine e pagine su questo filone. Un tema declinato secondo tante sfaccettature, da Paolo e Francesca a Giulietta e Romeo, quasi sempre con finali drammatici dove la morte congela l'amore tra i due giovani in un «per sempre« eterno. Ma quale possa essere stato poi invece il futuro coniugale di una coppia come Ippolito e Dianora, i due giovani fiorentini vissuti nel Trecento la cui storia d'amore ha vinto la resistenza delle famiglie avverse, approdando a un lieto fine, non ci è dato sapere.

Di loro però sappiamo quanti travagli abbiano passato per arrivare a unirsi in matrimonio, come ha raccontato in un dotto libro ricco di riferimenti bibliografici Elena Vannucchi. Per il ciclo «Leggere, raccontare, incontrarsi», il volume «Ippolito Buondelmonti e Dianora de' Bardi. Una storia d’amore fiorentina del secolo XIV« (Settegiorni editore, 2019) è stato presentato in biblioteca Forteguerriana dall'autrice insieme a Francesca Rafanelli, presidente dell’associazione Amici della Forteguerriana. A ispirare Elena Vannucchi nella ricerca storica sulla vicenda è stata la presenza tra i libri antichi della biblioteca Forteguerriana, di un’opera a stampa realizzata dallo stampatore pistoiese Pier Antonio Fortunati (attivo tra il 1623 e il 1666.

La vicenda di Ippolito e Dianora (o Lionora, come si trova in alcuni manoscritti) dovette avere grande risonanza visto che, come riporta accuratamente Elena Vannucchi nell'apparato critico, se ne trova traccia a partire dalla seconda metà del Quattrocento in manoscritti e in opere a stampa (di cui ci dà indicazione delle collocazioni in biblioteche ed archivi sia italiani sia esteri) oltre che in varie interpretazioni dei secoli successivi fino a tutto l’Ottocento. Così, l'autrice ripercorre la vicenda amorosa, ricostruita analizzando i documenti e le testimonianze storiche, collocandola nella Firenze delle lotte tra fazioni politiche dei Guelfi di parte bianca e di parte nera, e delle rivalità tra casati e famiglie.

Tra i precisi riferimenti topografici, storici e politici, emergono comunque questi due giovani, il grande senso dell'onore di Ippolito, disposto a farsi giustiziare pur di non rivelare l'amore per la donna di una famiglia avversa alla sua, e la grande forza dei sentimenti di Dianora, disposta a sfidare tutti pur di salvarlo e urlando il suo amore per lui. La storia si conclude dunque con un lieto fine: su quello che poi abbia riservato alla coppia la vita, è meglio non porsi domande, almeno nel giorno di san Valentino.