A Campeda con Bigagli: protagonisti Girard e la Ferrovia Porrettana

Successo della presentazione del libro dello scrittore pistoiese inserita negli appuntamenti di Letterappenninica. Il ruolo della Pro Loco e di Lorena Grattoni

Alberto Bigagli, l'autore del libro su Alfred Girard

Alberto Bigagli, l'autore del libro su Alfred Girard

Pistoia, 7 agosto 2017 - Benvenuti a Campeda, la più piccola frazione del comune di Sambuca Pistoiese. Benvenuti a Campeda, il paese che vive d’estate, grazie al ritorno degli autoctoni, e sopravvive nei mesi freddi, per i pochi residenti. Per la precisione, benvenuti a Campeda Nuova detta anche la chiesa, a 627 metri sul livello del mare, in uno dei quattro nuclei di Campeda (gli altri: Campeda Vecchia, Pidércoli e Case Ballerini): in inverno, 2 eroici abitanti. Benarrivati in questa zona d’Appennino ancora poco conosciuta dai più, ma ormai spopolata, ove ci si ritrova per la villeggiatura da ogni parte d’Italia, specie da Bologna, Emilia Italia Mondo. Siamo ancora in Toscana, ma si parla con la esse felsinea, specie quella della preparata, cortese e piacente Lorena Grattoni, appena riconfermata presidente della Pro Loco Campeda, che ci accoglie facendoci sentire subito a casa e di casa.

E come lei Sante Ballerini, eccellente Cicerone, che si propone tosto di farci visitare il luogo e lo fa con tale passione, entusiasmo e amore da indurci a sfidare la calura agostana, che anche da queste parti è impressionante (e la chiamano estate, caro grande indimenticabile Bruno Martino).

Siamo saliti in auto, da incoscienti o quasi, lungo una stradina sino a poco tempo fa bloccata a causa di una frana: stretta stretta, per lunghi tratti sterrata, a senso unico. All’ora, ad esempio alle 15, si sale, alla mezz’ora, alle 15.30, si scende. Chi sbaglia, paga: chi incrocia l’altro e ha errato, è costretto a fare retromarcia sino al primo spiazzo (?) e buon per lui che non soffra di cervicale, abbia nervi saldi e spericolatezza alla Tazio Nuvolari. Altrimenti, rischia il salto nel vuoto. Ci siamo inerpicati, dunque, per la presentazione del libro “L’ingegnere Alfred Girard… non solo ferrovia porrettana” dello scrittore pistoiese Alberto Bigagli (Edizioni Atelier, 2017, costo 15 euro).

Nato a Pistoia nel 1944, Bigagli ha dato alle stampe anche “La figura di Alfred Girard nella realizzazione della ferrovia porrettana” (Tipografia Toscana, 2008) e “Mortadella e insalata”, sei anni più tardi. Questo terzo lavoro è uno studio – ben fatto, ricco di documenti e testimonianze – per una personalità di valore, Alfred Girard, ma soprattutto per la sua città, Pistoia. Il volume, che oltre a Campeda sarà illustrato anche il 23 novembre alle ore 17 alla Biblioteca Forteguerriana di Pistoia, pur non essendo destinato a un folto numero di lettori in quanto circoscritto alla vita familiare e professionale di una persona importante, ma ancora oggi ai più oscura, ha il valore, appunto, di una tesi di laurea originale.

Alla Pro Loco Campeda, la signora Grattoni e i soci cercano di fare cultura, soprattutto cultura. Ecco che alla presentazione, cui il sottoscritto è stato invitato in qualità di moderatore (troppo onore, grazie) e che fa parte degli appuntamenti della 3° edizione di Letterappenninica di Federico Pagliai, sono ad assistere tra gli altri il presidente e il vice presidente di Transapp, Giancarlo Capecchi e Germano Bragalli, che fanno della Ferrovia Porrettana il loro cavallo di battaglia, Maria Vittoria Nardi Urati, pronipote di Alfred Girard, e Gabriele Strufaldi, socio di Letterappenninica, questi ultimi due preziosi collaboratori al lavoro di Bigagli.

Lavoro che nell’anno di Pistoia Capitale Italiana della Cultura l’autore avrebbe voluto donare all’amministrazione comunale, che a Girard nel 2009 ha intitolato la piazza antistante la stazione ferroviaria di Pracchia. L’anno prima, nel 2008, il Comune di Sambuca Pistoiese aveva dedicato all’ingegnere, uno degli uomini fondamentali nella costruzione della “Porrettana”, l’ex piazzetta del Circolo a Frassignoni. Ma come spesso accade in Italia, tutto ciò non è stato possibile e allora al pubblico si è sostituito il privato, la casa editrice Edizioni Atelier.

Bigagli narra di un Girard leonardiano, capace di ideare e sperimentare sovente con successo, che da francese ha dato molto a Pistoia e alla gente dell’Appennino pistoiese, la signora Grattoni, efficacemente, sottolinea la sensibilità, da autentico precursore dell’Ottocento, di Girard verso i lavoratori e il progressivo miglioramento delle loro condizioni di lavoro, i dirigenti di Transapp puntano al definitivo rilancio della Porrettana, che dovrebbe essere un fiore all’occhiello e pare sempre più un onere.

Campeda è eternamente grata a Girard, visto che con la realizzazione della Ferrovia Porrettana godé, al pari di tutto il circondario, di un periodo di forte sviluppo. D’improvviso si ha la netta sensazione che oggigiorno occorrerebbero più Girard, più illuminati, e meno politicanti, più persone che pensano al generale e meno al particolare. Spesso, il proprio esclusivo tornaconto.  

Gianluca Barni