"Posso entrare in casa?", poi aggredisce la vicina. Condannato per violenza

Il ventenne sconterà quattro anni e sei mesi. Il pm ne aveva chiesti sette La vittima, 50 anni, aveva cercato di fuggire. Lui in aula: "Chiedo scusa"

Il caso discusso in tribunale a Pistoia

Il caso discusso in tribunale a Pistoia

Pistoia, 22 marzo 2023 - "Chiedo scusa per tutto. Quel giorno non stavo bene, ero triste. Sono venuto in Italia per lavorare e per mandare i soldi a mia madre". Con queste parole ieri mattina il giovane, appena ventenne, si è difeso nell’aula Signorelli del tribunale di Pistoia, davanti al collegio presieduto dal giudice Alessandro Buzzegoli. Pesanti le accuse a suo carico: violenza sessuale, lesioni personali e violazione di domicilio. Un agguato avvenuto un anno fa, e consumato nell’appartamento della sua vicina di casa, una donna di 50 anni. Quella sera il giovane si sarebbe presentato alla porta di lei e avrebbe chiesto di poter entrare in casa. Lei si era fidata, gli aveva aperto la porta, e subito dopo se lo era ritrovato addosso: completamente nudo e pronto a usarle violenza a tutti i costi. Il giovane aveva tentato un approccio, e lei si sarebbe difesa con tutte le sue energie. Una violenza consumata in parte, ma della quale la donna avrebbe riportato i segni, come i successivi referti medici hanno potuto attestare. Poi, alla fine, sarebbe riuscita a liberarsi del suo aggressore, fuggendo via dal suo stesso appartamento e chiedendo aiuto ai vicini di casa.

Da lì la denuncia in questura e poi le indagini, dirette dal pubblico ministero Luigi Boccia, che ieri mattina ha chiesto una condanna a sette anni di reclusione, per la violenza sessuale, le lesioni personali e la violazione di domicilio. "Sono diversi i riscontri oggettivi di questa aggressione – ha spiegato il pubblico ministero, nella sua requisitoria – I referti medici hanno evidenziato le lesioni che la donna ha riportato. Inoltre, nell’appartamento sono stati trovati i segni evidenti di una colluttazione, e infine ci sono state le testimonianze delle persone che hanno accolto la donna quando era riuscita a scappare dal suo appartamento".

Il legale del ragazzo, l’avvocato Stefano Gambini di Lucca, ha chiesto il minimo della pena e il riconoscimento delle attenuanti generiche, data la giovane età, il buon comportamento tenuto e il fatto che il ragazzo fosse incensurato.

Quella violenza si sarebbe consumata la sera del suo compleanno, e dopo che il ragazzo aveva bevuto molto, tanto che si era presentato completamente nudo alla porta dell’appartamento della sua vicina di casa.

"Si è trattato di certo di un episodio isolato – ha spiegato ieri in aula l’avvocato Gambini – di cui il giovane si è reso colpevole, come lui stesso ha confessato, anche perché era annebbiato dall’alcol, circostanza che lui stesso aveva causato, ma che lo aveva portato a non essere completamente conscio di ciò che stava facendo". Al termine della camera di consiglio, il giudice ha letto la sentenza di condanna: 4 anni e 6 mesi, con il riconoscimento delle attenuanti generiche e l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

M.V.