Violenza sessuale al corso di cucina, la studentessa denuncia lo chef

A processo il tutor di una ragazza al quarto anno dell’alberghiero: il 34enne l’avrebbe palpeggiata

Manifestazione contro la violenza sulle donne

Manifestazione contro la violenza sulle donne

Pistoia, 3 maggio 2022 - Lui giovane chef oggi 34enne e tutor chiamato ad insegnare i segreti, la tecnica dell’haute cuisine, se possibile i colpi di genio del grande artista ai fornelli o almeno la buona cucina. Lei giovanissima stagista da poco maggiorenne all’epoca – residente in provincia di Pistoia –, inviata dall’Istituto alberghiero ’Aurelio Saffi’ di Firenze laddove frequentava il quarto anno, a imparare, appunto, a costruirsi professionalità e professione, una carriera, un futuro. L’accusa – Tra una lezione è l’altra però lui – è il 13 giugno 2019 – le mette le mani addosso e nel senso letterale del termine. Non per picchiarla: si parla di attenzioni particolari. Sessuali. Che se non ricambiate non fanno meno male. Anzi. Le mani sul seno, sul sedere, sulle cosce, baci sul collo e ad un orecchio dopo averla presa completamente di sorpresa e averla bloccata di fatto impedendole ogni possibile reazione.

Il fatto – L’aggressione contestata sarebbe avvenuta tra le cucine e una zona sottostante dell’Hotel ’Croce di Malta’ di Firenze dove si svolgevano le lezioni. Era il 13 giugno 2019. Adesso lo chef non lavora più in questo albergo, c’è stata la pandemia, il settore ha subito molti tra tagli e casse integrazioni. E poi un episodio del genere segna almeno un po’ il rapporto fiduciario. La ragazza vent’anni, ha terminato gli studi della scuola superiore per la preparazione del personale alberghiero, s’è messa alle spalle – ma del tutto è difficile – la brutta storia, l’inevitabile trauma conseguente a un’aggressione sessuale.

Intanto però c’è e ci sarà da affrontare il processo: il pm Beatrice Giunti ha infatti chiesto il rinvio a giudizio dello chef per violenza sessuale, per di più aggravata "dall’abuso di autorità derivante dalla sua qualifica, dal ruolo di tutor" svolto dall’imputato nella formazione, il periodo in cui i ragazzi dell’Alberghiero come di altri Istituti alternano le lezioni a scuola al lavoro. Difeso dall’avvocato Alberto Vanni, lo chef ha chiesto di essere processato col rito abbreviato che prevede uno sconto di pena. Il giudice dell’udienza preliminare Angelo Antonio Pezzuti non ha però ammesso (ritenendola superflua) la testimonianza di una seconda ragazza. La quale avrebbe dovuto – nelle intenzioni della difesa – rappresentare come quel giorno del giugno 2019 laddove sarebbe avvenuta l’aggressione ci fosse un gran ’traffico’ di persone, e che insomma anche considerata la dislocazione dei locali era tutt’altro che facile ’appartarsi’. Diciamo appartarsi. La giovanissima che all’epoca denunciò l’angoscioso episodio è rappresentata dall’avvocatessa Marta Citernesi. L’udienza è stata fissata per il 5 settembre. Nella foto d’archivio, una manifestazione contro la violenza sulle donne.

g.sp.