L’avvocato Ettore Nesi del foro di Pistoia (FotoCastellani)

L’avvocato Ettore Nesi del foro di Pistoia (Foto Castellani)

Pistoia, 15 novembre 2022 - La giustizia amministrativa e quella civile sono invocate, per la prima volta, nella vicenda di Vicofaro con una serie di diffide con cui una residente chiede conto alla pubblica amministrazione dei danni subiti dalla propria abitazione. La casa si trova nell’ex convento dei Cappuccini, che comprende anche i locali parrocchiali e confina con la chiesa di Santa Maria Maggiore. Ex convento e chiesa ospitano entrambi i giovani migranti accolti dalla parrocchia. "Ho tenuto duro in questi anni – ci ha detto ieri la donna – e non volevo arrivare a questo punto, ma ora basta perchè nei restauri di questa casa sono andati i risparmi di una vita e ora subisce infiltrazioni in più punti che rendono anche impossibile usare alcune aree, come la veranda del giardino, che era il nostro salotto verde, e sulla quale ora colano sporcizia e liquidi maleodoranti riversati dalle finestre e quindi sul lastrico solare, e poi ancora in casa mia, da dove, ogni giorno, vedo le condizioni in cui versa il chiostro, sempre pieno di sporcizia". La donna si è affidata all’avvocato Ettore Nesi, del foro di Pistoia che ha stilato, una dopo l’altra, le diffide, ha già fatto ricorso d’urgenza al tribunale civile di Pistoia e si prepara per il Tar. "L’iniziativa di carattere stragiudiziale – ci ha spiegato il legale, affiancato dalla collega Caterina Natalini – è iniziata il 21 ottobre quando, con una prima diffida, abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di esercitare il potere di vigilanza e controllo su aspetti edilizi e igienico sanitari, sottolineando che la destinazione di una chiesa non è quella di una civile abitazione. "La diffida  – prosegue Nesi – è stata aggiornata il 24 ottobre, dove ci siamo concentrati nelle condizioni in cui versa il chiostro dell’ex convento. Il 26 ottobre ho scritto alla parrocchia e al parroco: anche questa era una diffida alla rimozione dei rifiuti. E arriviamo al 3 novembre – spiega ancora – quando il Comune di Pistoia ci risponde, tramite il dirigente del servizio ambiente, che ci comunica di aver provveduto all’intimazione per la rimozione dei rifiuti". L’ulteriore diffida è del 4 novembre ed è stata inviata al Comune, ufficio ambiente, urbanistica, municipale, Usl Toscana centro, ufficio di igiene, prefettura, questura, comando carabinieri, carabinieri forestali, diocesi e, per conoscenza, alla procura regionale della Corte dei conti. E la nuova diffida, come ci spiega ancora l’avvocato Nesi, contiene un riferimento a una recentissima sentenza della Cassazione civile, è la numero 31705 del 26 ottobre 2022: "Una sentenza – spiega l’avvocato Nesi – in cui si determina la responsabilità delle competenti amministrazioni a risarcire i danni, anche non patrimoniali, cagionati ai privati". A tutti gli stessi enti, con l’ultima diffida, quella del 9 novembre, Nesi chiede il ripristino delle condizioni di igiene in presenza di un "ammaloramento" delle pareti della casa della sua assistita e l’Asl gli risponde di aver avvisato i "controinteressati", ovvero il parroco, che ha dieci giorni per opporsi. "A oggi – spiega infine l’avvocato Ettore Nesi – abbiamo pendente un contenzioso con la parrocchia davanti al tribunale civile di Pistoia per la rimozione dei rifiuti. È un ricorso cautelare d’urgenza per il quale è stata fissata l’udienza a dicembre 2022".

Cronaca

Pistoia, 15 novembre 2022 -&nbsp;La giustizia amministrativa e quella civile sono invocate, per la prima volta, nella vicenda di Vicofaro con una serie di diffide con cui una residente chiede conto alla pubblica amministrazione dei danni subiti dalla propria abitazione. La casa si trova nell’ex convento dei Cappuccini, che comprende anche i locali parrocchiali e confina con la chiesa di Santa Maria Maggiore. Ex convento e chiesa ospitano entrambi i giovani migranti accolti dalla parrocchia. 
"Ho tenuto duro in questi anni – ci ha detto ieri la donna – e non volevo arrivare a questo punto, ma ora basta perchè nei restauri di questa casa sono andati i risparmi di una vita e ora subisce infiltrazioni in più punti che rendono anche impossibile usare alcune aree, come la veranda del giardino, che era il nostro salotto verde, e sulla quale ora colano sporcizia e liquidi maleodoranti riversati dalle finestre e quindi sul lastrico solare, e poi ancora in casa mia, da dove, ogni giorno, vedo le condizioni in cui versa il chiostro, sempre pieno di sporcizia". 
La donna si è affidata all’avvocato Ettore Nesi, del foro di Pistoia&nbsp;che ha stilato, una dopo l’altra, le diffide, ha già fatto ricorso d’urgenza al tribunale civile di Pistoia e si prepara per il Tar. "L’iniziativa di carattere stragiudiziale – ci ha spiegato il legale, affiancato dalla collega Caterina Natalini – è iniziata il 21 ottobre quando, con una prima diffida, abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di esercitare il potere di vigilanza e controllo su aspetti edilizi e igienico sanitari, sottolineando che la destinazione di una chiesa non è quella di una civile abitazione. 
"La diffida – prosegue Nesi – è stata aggiornata il 24 ottobre, dove ci siamo concentrati nelle condizioni in cui versa il chiostro dell’ex convento. Il 26 ottobre ho scritto alla parrocchia e al parroco: anche questa era una diffida alla rimozione dei rifiuti. E arriviamo al 3 novembre – spiega ancora – quando il Comune di Pistoia ci risponde, tramite il dirigente del servizio ambiente, che ci comunica di aver provveduto all’intimazione per la rimozione dei rifiuti". 
L’ulteriore diffida è del 4 novembre ed è stata inviata al Comune, ufficio ambiente, urbanistica, municipale, Usl Toscana centro, ufficio di igiene, prefettura, questura, comando carabinieri, carabinieri forestali, diocesi e, per conoscenza, alla procura regionale della Corte dei conti. 
E la nuova diffida, come ci spiega ancora l’avvocato Nesi, contiene un riferimento a una recentissima sentenza della Cassazione civile, è la numero 31705 del 26 ottobre 2022: "Una sentenza – spiega l’avvocato Nesi – in cui si determina la responsabilità delle competenti amministrazioni a risarcire i danni, anche non patrimoniali, cagionati ai privati". 
A tutti gli stessi enti, con l’ultima diffida, quella del 9 novembre, Nesi chiede il ripristino delle condizioni di igiene in presenza di un "ammaloramento" delle pareti della casa della sua assistita e l’Asl gli risponde di aver avvisato i "controinteressati", ovvero il parroco, che ha dieci giorni per opporsi. 
"A oggi – spiega infine l’avvocato Ettore Nesi – abbiamo pendente un contenzioso con la parrocchia davanti al tribunale civile di Pistoia per la rimozione dei rifiuti. È un ricorso cautelare d’urgenza per il quale è stata fissata l’udienza a dicembre 2022". 
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