«Vetri spaccati alle auto in sosta. Telecamere per bloccare i vandali»

Nuovo sos dal parcheggio accanto al deposito dei rotabili storici

Uno degli addetti al deposito dei rotabili  segnala i vetri in terra

Uno degli addetti al deposito dei rotabili segnala i vetri in terra

Pistoia, 17 luglio 2018 - «E’ come camminare su un pavè di vetri. Non passa giorno che non danneggino qualche macchina, che non spacchino qualche finestrino». Succede ormai da diverse settimane, quasi quotidianamente, anche in pieno giorno, accanto al deposito dei rotabili storici. «Ci sono balordi che arrivano, spaccano vetri per racimolare gli spiccioli, non hanno paura perchè non hanno niente da perdere», si lamentano gli addetti allo spazio dove vengono ristrutturate e conservate le «vecchie glorie» dell’industria ferroviaria italiana. In quello che sta diventando uno dei punti di maggiore interesse della città, visitato da pistoiesi e turisti, «la situazione sta sfuggendo di mano», dicono ancora operai e tecnici.

«Gli indiziati – spiegano – sono alcuni giovani tossici che bivaccano da queste parti e che dormono all’area ex Martinelli. Spaccano i vetri come se fosse la cosa più normale del mondo, prendono i soldi e con quelli se ne vanno al supermercato a farsi la spesa, o per meglio dire a comprarsi dei cartoni di vino a buon mercato. Questa storia va avanti da almeno un mese e francamente non ne possiamo più, anche perchè iniziamo a trovare perfino siringhe a poca distanza oltre i cancelli».

Con loro, a denunciare il problema ci sono i tanti automobilisti che lasciano l’auto nel parcheggio che si trova pochi metri prima del Deposito. Lungo la strada, di vetri se ne trovano a chili, sparsi ovunque.

«E che dire dei turisti? – si domandano ancora gli addetti –. Pensano di venire a visitare una città tranquilla e quello che si ritrovano è la macchina danneggiata». L’area del deposito è di proprietà di Rete ferroviaria italiana, il parcheggio viene gestito da una società di Ferrovie dello Stato «che però – c’è chi lamenta – non illumina in modo adeguato la zona». Cambierebbe forse poco, visto che le «spaccate» avvengono anche in pieno giorno, ma la richiesta di una maggiore presenza di dispositivi di sicurezza è comunque forte. Assente anche un impianto di videocamere.

«La polizia qualche volta ne ha beccato uno, ma è andata a finire che il giudice ha disposto soltanto un obbligo di firma due volte al giorno... francamente come deterrente non è il massimo – si commenta con amarezza fra le vecchie locomotive a vapore –. E’ anche capitato che si siano introdotti nei nostri uffici, anche qui per non portare via che poche cose. Queste persone non hanno niente da perdere: non troppo tempo fa si sono pure introdotti nell’ex edificio di foresteria per i ferrovieri, che era chiuso da almeno vent’anni. Hanno spaccato e imbrattato ogni angolo e soltanto con molta fatica si è riusciti a mandarli via e murare l’ingresso. Tutta la stazione sta diventando un luogo mal frequentato, occorre fare qualcosa», concludono i ferrovieri.

s.t.