Vento a cento chilometri orari al Passo

La bufera gelida si è abbattuta per tutto il giorno sulla Montagna Pistoiese, accumuli di neve fino a quaranta centimetri

Migration

Da un tiepido autunno al profondo inverno nel giro di poche ore. Questo il cambiamento radicale che si è vissuto sulla Montagna Pistoiese tra le giornate di giovedì e venerdì. Un avvicendamento repentino e spettacolare, anche se ampiamente annunciato. Il ruggito del Generale Inverno è piombato sulla Toscana nelle prime ore della giornata di ieri. Mentre la piana pistoiese veniva spazzata da una tramontana sempre più rabbiosa, le stesse correnti artiche hanno iniziato a tingere di bianco le vette appenniniche sopra i mille metri di quota. Fiocchi bianchi si sono poi visti a tratti (senza attecchimento), fin dai 900 metri in mattinata, mentre sopra i mille metri è stata bufera pura: al Passo dell’Abetone in alcuni punti il manto bianco ha raggiunto i trenta-quaranta centimetri di accumuli. La neve ghiacciata e farinosa, infatti, è stata trasportata e accumulata dal vento di tramontana per tutto il giorno nei luoghi meno esposti, formando accumuli irregolari. Altrove, invece, dove il vento soffiava con più forza, la neve al suolo ammontava a pochi centimetri. Anche osservando le vette più alte, complici le raffiche di tramontana oltre i cento chilometri orari in quota, si vedevano più punti quasi senza neve, come "spazzati" dal vento tremendo che ha imperversato tutto il giorno. Un "blizzard" che ha regalato ad Abetone il suo vestito più bello, quello ammantato di neve candida. Un abito per il momento riservato solo ai residenti. La zona rossa non permette a nessun turista di godere di tanto spettacolo. Ed è impossibile non pensare a un’occasione persa, almeno per il momento. "Sarebbe stato bello avere questa nevicata in un anno normale – racconta la panettiera –, avremo fatto il pienone di turisti già da questo fine settimana. Invece quassù non c’è nessuno, solo qualche residente che viene a comprare il pane". Poche le auto in transito. Aperti al pubblico ci sono soltanto gli alimentari, la farmacia e l’ufficio postale.

"É bellissima questa nevicata – commenta per noi un maestro di sci – , ma non riesco a godermela fino in fondo. Spero solo che facciano aprire e lavorare altrimenti sarà un disastro". Il vento non ha dato sosta spaccando rami e buttando a terra qualche cassonetto. Anche in piazza, a un certo punto, una raffica particolarmente cattiva ha spazzato via le lettere rosse che compongono "Abetone" sparpagliandole nel raggio di decine di metri. L’inverno più incerto della storia di Abetone è iniziato.

Francesco Storai