"Variante Omicron e rincari pesano molto sulle famiglie"

La stagione parte ufficialmente oggi, ma in molti casi sconti e offerte sono già iniziati. "Siamo tutti pronti ad accogliere i clienti"

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"Siamo ancora lontani dai numeri pre-crisi". A dirlo è Daniele Tonfoni, presidente provinciale di Fismo-Confesercenti. Secondo l’indagine previsionale condotta dall’associazione, quattro toscani su dieci hanno programmato di approfittare dei saldi per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto di 150 euro a persona. "Ma in occasione dei saldi invernali del gennaio 2020 si diceva interessato all’evento il 48% degli intervistati, mentre il consumo medio nasconde una spesa fortemente polarizzata verso il basso – commenta Tonfoni, titolare di un negozio di abbigliamento di Montecatini – una situazione su cui pesa l’ombra di Omicron e l’aumento delle utenze che portano un impatto negativo sulla fiducia delle famiglie".

I saldi invernali, come consuetudine, sono una buona occasione per i clienti di acquistare prodotti di qualità a prezzi vantaggiosi e per i negozi di prendere una boccata di respiro dopo un anno difficile, segnato dalla riduzione dei consumi dovuta alle conseguenze della pandemia e dalla concorrenza sempre più aggressiva delle vendite online. Numeri previsionali alla mano, il 47% acquisterà per meno di 100 euro, mentre il 43% spenderà tra i 100 e i 300. Solo il 6% ha previsto una spesa tra i 300 e i 500 euro, appena il 4% più di 500 euro.

Nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi rimangono un evento legato soprattutto ai negozi di vicinato: sempre secondo Confesercenti, il 31% degli acquisti dei saldi avverrà infatti in una grande catena o in negozi brandizzati, seguiti da vicino dai negozi indipendenti, cui si rivolgerà il 26% dei clienti. Il 22% sceglierà infine un outlet, mentre solo il 23% cercherà l’affare scontato sul web. Quest’anno, in cima ai desideri dei toscani ci sono le scarpe: è la spesa prevista da praticamente la metà delle persone che hanno già deciso di comprare. Seguono prodotti di maglieria (45%), capispalla (27%), capi di camiceria (26%), magliette e intimo (entrambi al 22%). Inoltre c’è anche un 15% in cerca di borse e un 12% di altri accessori, dalle sciarpe alle cinture.

Ma attenzione soprattutto all’ispirazione dell’ultimo momento: "L’altra faccia della medaglia è che si va rafforzando la tendenza all’acquisto d’impulso – conclude Tonfoni – con una crescita dal 41 al 46% della quota di consumatori che deciderà se acquistare prodotti in saldo sul momento, in base alle offerte".

Alessandro Benigni