"Vaccinare i bimbi è utile per fermare il virus"

Il dottor Agostiniani, primario di pediatria al San Jacopo, ricorda l’obiettivo: meglio immunizzare tutti prima del ritorno a scuola

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di Michela Monti

Al momento le prenotazioni arrivano fino ai 16 anni di età, ma a breve, anche in Toscana, potrebbe aprirsi la possibilità di estendere la vaccinazione anti Covid anche ai ragazzini di 12 anni, 13 e 14 anni: il governatore Eugenio Giani però proprio ieri ha annunciato di voler attendere le opinioni degli scienziati per il via. Si tratta di un argomento controverso del resto, che sta dividendo gli scienziati. Ma c’è chi li raccomanda a partire dal primario di pediatria del San Jacopo, Rino Agostiniani.

Dottore, consiglia la vaccinazioni ai ragazzini delle scuole medie?

"La risposta chiara è sì. Lo so che in questa fascia di età vediamo pochi effetti negativi del Covid, ma a Pistoia abbiamo visto tre casi di Nisc, quella sindrome infiammatoria legata al Covid ed è una percentuale non insignificante".

Però sono pochissimi i ragazzini che hanno presentato problemi. Perché è utile secondo lei la vaccinazione in questa fascia di età?

"Se l’obiettivo che ci siamo prefissati è quello di fare una vaccinazione di massa e gli studi ci hanno confermato la sicurezza del vaccino Pfizer anche per questa fascia d’età credo che bisogna vaccinare proprio per ridurre l’impatto della circolazione del virus. Anche se tanti adulti sono vaccinati sappiamo che il vaccino non copre al 100 per cento quindi immunizzare i ragazzini può evitare il contagio nei più fragili".

Gli studi cosa dicono?

"Ci sono stati ampi studi tra l’altro uno è stato recentemente pubblicato nella prestigiosa rivista scientifica New England, che mostrano come in termini di efficacia e sicurezza questi vaccini siano sicura dai 12 anni in su. Ribadisco che è un discorso di salute collettiva, più il virus circola più c’è il rischio che possa mutare e quindi contagiare".

Ci sono suoi colleghi però che sconsigliano ancora la vaccinazione per questa fascia d’età con tanto di appelli e petizioni...

"Sono punti di vista, valutazioni personali. Parliamo di una strategia per ridurre il rischio della malattia nella popolazione. Più vaccino, più riduco il rischio. Se parliamo dei rischi associati alle vaccinazioni anche in questo caso vediamo dati rassicuranti". Come mai nelle persone più giovani invece il vaccino a vettore virale dà così tante conseguenze negative?

"Se lo sapessi vincerei il Nobel, ma sappiamo che sono comunque numeri minuscoli rispetto alle dosi somministrate. Si è notato che il rischio della vaccinazione aumenta con il diminuire dell’età e quindi per questo è stato deciso di lasciare questo tipo di vaccini alle persone più anziane".

Se una mamma sua assistita, decide di non vaccinare il proprio figlio, come si comporterebbe?

"Come faccio sempre anche per gli altri vaccini. La informerei sui rischi e ribadirei che quella di vaccinare contro il Covid è una scelta di salute personale e del proprio nucleo familiare".