È caduto nella zona pianeggiante tra due "muri" scendendo la pista Coppi al Pulicchio, sulle nevi dell’Abetone. L’infortunato, un massese di cinquantaquattro anni, è stato immediatamente soccorso dalla polizia della neve, intervenuta sul luogo poco dopo le 11. Nella caduta non è stata coinvolta nessun’altra persona ad eccezione della vittima che, come si suol dire "avrebbe fatto tutto da solo", procurandosi con ogni probabilità la frattura di diverse costole, una forte serie di contusioni al fianco destro e forse un modesto trauma cranico. Al sopraggiungere dei soccorsi l’uomo non riusciva ad alzarsi e così è stato immobilizzato e, dopo essere stato alloggiato su di un toboga con il quale è stato condotto al termine della pista dove ha trovato ad attenderlo i volontari della Misericordia che lo hanno trasferito in località Uccelliera dove è stato preso in consegna dall’elisoccorso Pegaso 3 che ne ha curato il ricovero. Da quanto si apprende, l’uomo non è assolutamente in pericolo di vita. Gli infortuni verificatisi nei giorni scorsi, sono stati tutto sommato residuali, attestandosi attorno allo 0,02%, calcolati sulle 68mila discese effettuate dai frequentatori delle piste della Capitale appenninica della neve nel fine settimana, tra questi si comprendono i tre ricoverati con l’elicottero e quelli trattati sul posto o con un semplice suggerimento a stare più attenti. Si conferma quindi, come fanno rilevare gli uomini della sicurezza, "l’eccellente livello di prevenzione raggiunto grazie all’operato di polizia della neve, carabinieri e Associazione volontari soccorso sci Appennino toscano", quotidianamente presenti sulle piste. A dare manforte al presidio della Misericordia si aggiungono ogni fine settimana una quindicina di volontari, provenienti da tutta la Toscana ma, come ci racconta il personale locale, danno un rinforzo utilissimo per non dire necessario, molti vengono per il fine settimana ma non manca chi si trattiene per diversi giorni come chi viene dalla mattina alla sera. Si tratta di personale adeguatamente preparato e in possesso di formazione di secondo livello, il cosiddetto livello avanzato. "Eccellente poi – sottolineano gli addetti ai lavori – il rapporto con le forze che operano sulle piste, questa collaborazione è da considerarsi come un dei nostri punti di forza. Purtroppo non potendo effettuare radiografie non siamo in grado di sapere se alcuni dei traumi hanno come conseguenza anche qualche frattura ma, tutto sommato, abbiamo incontrato nella quasi totalità traumi molto lievi". Andrea Nannini