"Una sana alleanza per tornare a crescere"

Matteini (Confindustria) ai candidati: "Scarsa attenzione all’economia in questa campagna elettorale, ma noi sempre pronti a collaborare"

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"Da una campagna elettorale condotta nel momento più drammatico dal dopoguerra ad oggi, gli industriali si sarebbero attesi ben altra attenzione verso i temi dell’economia: solo la produzione messa al centro dell’agenda politica può scardinare un sistema che, privo delle direttrici di politica industriale necessarie a rifondare la ripartenza, rischia di affossarsi su iniziative emergenziali". Non potrebbe essere più chiaro il vicepresidente Confindustria Toscana Nord, Daniele Matteini, rispondendo a chi gli chiede un commento sulle elezioni del 20 e 21 settembre. Secondo il rappresentante degli industriali la Toscana ha, per sua fortuna, un tessuto di imprese sane, innovative e pronte a confrontarsi con la politica regionale, contribuendo a fondare le basi del prossimo governo regionale.

"Le associazioni di categoria – aggiunge – hanno dato prova di essere una valida cinghia di trasmissione fra la platea degli iscritti e il mondo della politica. Siamo quindi disponibili – sottolinea Matteini – a interpretare il nostro ruolo, esprimendo una sana attività di lobby fondata su esperienza, competenza e conoscenza: e lo saremo con chiunque governerà la Regione. Il documento programmatico che stiamo consegnando ai candidati presidenti e consiglieri ha elencato gli obiettivi: innovazione, economia circolare, attrattività, crescita delle imprese, occupazione, qualità della vita. Sono risultati difficili, ma che crediamo possano essere perseguiti, se alla base delle scelte politiche ci sarà una conoscenza serena dei fattori esogeni che condizionano la crescita".

La fase attuale è la più complicata dal dopoguerra. "Il lockdown che abbiamo vissuto – aggiunge Matteini – se un merito ha avuto, è stato di mostrare una volta in più quali sono i limiti profondi del Paese e della Toscana: un sistema di infrastrutture materiali e immateriali inadeguato, una burocrazia che forse mette al riparo chi la pratica ma asfissia chi la subisce. Se nei prossimi 4 anni saremo in grado di svoltare su questi aspetti, che ne trascinano molti altri (dal credito ai lavori pubblici, la formazione, le grandi tematiche ambientali, la mobilità di persone e merci), potremo dire di aver compiuto un bel salto in avanti. Recuperiamo il gap di competitività che grava in termini di oneri diretti e indiretti sul sistema industriale. Esso chiede una sana alleanza con la Regione per poter tornare a crescere".

r.p.