BENEDETTA BARONTI e FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Umiliata e derisa dai compagni di classe. "Ho sbagliato, ma non li perdono"

Parla la studentessa 15enne di Pistoia

Polizia (foto archivio)

Pistoia, 30 marzo 2019 -  «È una cosa che poteva accadere a tutti e dovrebbe essere solamente una lezione per tutti i ragazzi che vogliono esagerare. Su queste cose non si scherza, io ci ho rischiato la vita e me ne sono pentita».

Sono le parole della liceale quindicenne umiliata l’altro giorno a Pistoia durante l’assemblea d’istituto. Si era ubriacata coi compagni di scuola. Aveva bevuto tanto fino a svenire. Mentre intorno a lei, chi era insieme a lei, l’aveva messa alla berlina. Ora è a casa. Probabilmente non tornerà in classe prima di lunedì, ma è perfettamente consapevole di quello che è successo.

Un fatto grave, nato da quella che doveva essere una trasgressione della quale si è pentita. Bruciano gli affronti subiti, brucia anche che l’episodio sia diventato enorme, che sia diventato un caso mediatico, coi giornalisti a occuparsene e mezza Italia che ne parla. Ma c’è una certezza: «Basta scherzi, che sia di lezione per tutti i ragazzi». Sul fatto ricorda poco: «Ero incosciente, non posso dire più di tanto». Invece non ci sono dubbi, su quello che è successo. Parlano i video girati dai compagni, lo racconta la preside: lei a terra, a occhi chiusi e senza scarpe incapace di articolare parola, di difendersi. Gli amici che avrebbero iniziato a legarle i polsi con lo scotch, a scriverle con i pennarelli sul viso, a gettarle acqua e rifiuti addosso, usando anche i piedi per farla rotolare. Nel racconto della dirigente c’è anche l’ipotesi che le fosse stato messo lo scotch in bocca che poi le è stato tolto per farla vomitare. Nessuno che si preoccupasse se stava bene o male. Sembrava un trofeo da esibire, un corpo inerme da riprendere col cellulare e poi mostrare a tutti; un video virale di quelli campioni di clic sui social. Tutte queste cose assurde le ha ricostruite solo dopo, ascoltando chi ha assistito alla scena, leggendo le notizie che parlavano di lei. E’ venuta a sapere che i compagni, avevano diffuso tutto quel materiale, si erano presi gioco di lei inerme. Si è sentita tradita e le scuse, dovessero arrivare, non servirebbero a placare il suo dolore.

«Le scuse in questo caso non possono fare molto, sono abbastanza inutili» ha detto con tanta amarezza dentro pensando a quello che era successo. Una confessione a cuore aperto, di una ragazzina che ha commesso un errore ma che non meritava il trattamento ricevuto. Ma la vicenda non finirà qui. Perché la liceale non è sola. I familiari vogliono andare in fondo alla questione, capire, e se sarà il caso anche denunciare quei ragazzini. La mamma ieri è stata sentita dagli agenti della questura di Pistoia che stanno indagando sul fatto.

Gli uomini della Digos hanno visionato i filmati dai telefonini dei ragazzi, stanno portando avanti le indagini. Sentiranno anche la studentessa. Ma prima è arrivato il momento di ascoltare la madre. Davanti agli uomini in divisa la donna si sarebbe riservata la possibilità di sporgere querela contro i ragazzi che hanno preso di mira la figlia. Lei tornerà in classe. Avrà bisogno di essere accolta, avrà bisogno di amici veri che possano starle vicino.