Coronavirus, sul treno senza motivo: scattano tre denunce

La giustificazione: "Devo andare a casa di un amico". Ma ora è un reato penale: nei guai anche un ventenne, in giro per cercare lavoro

La polizia ferroviaria ha denunciato tre persone

La polizia ferroviaria ha denunciato tre persone

Pistoia, 12 marzo 2020 - Tutti barricati in casa. Spostamenti solo se necessario, per lavoro, per fare la spesa, per motivi medici o di assistenza familiare. Peccato che non sia chiaro a tutti. Martedì, nel primo giorno di attuazione del decreto che impone di uscire da casa solo per comprovate esigenze primarie non rinviabili, c’è chi ha subito sgarrato. E’ successo tre volte, alla stazione di Pistoia. Un cinquantenne ha detto che veniva da Quarrata e doveva "andare a Prato, a casa di un amico per svolgere dei lavoretti". Denunciato penalmente. Un altro uomo, sulla cinquantina, si è giustificato dicendo che doveva recarsi in un ufficio privato per firmare vari documenti. Denunciato pure lui. E infine un ventiduenne, originario della Sardegna, ha detto agli agenti della polizia ferroviaria che era in giro per cercare lavoro. Denuncia scattata anche in questo caso. Sono tre in totale su 138 persone controllate. E’ il risultato della prima giornata di sorveglianza serrata per contenere la diffusione del virus. L’operazione è partita dopo le riunioni operative presiedute dal vicario reggente della prefettura Carmela Crea. Da subito la polizia ha attivato le misure di controllo sul rispetto delle limitazioni degli spostamenti lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti sul territorio. Le tre persone denunciate dalla polizia ferroviaria hanno commesso un reato penale e adesso rischiano l’arresto fino a tre mesi o un ammenda da 206 euro. Nel caso in cui a sgarrare sia una persona in quarantena o positiva al test si può arrivare fino a 12 anni di reclusione. I controlli, a tappeto, andranno avanti fino al 3 aprile e riguarderanno anche le attività commerciali che hanno l’obbligo di abbassare le saracinesche alle 18. In questo caso si rischia una sanzione che va dai 5 ai 30 giorni di chiusura. Al netto delle tre denunce scattate martedì, le persone hanno dimostrato di aver recepito bene la normativa: in tanti hanno presentato la certificazione, altri l’hanno compilata sul momento. In alcuni casi le forze dell’ordine hanno segnalato spostamenti strani o motivazioni sospetti. A campione la prefettura effettuerà accurate verifiche per appurare se ci sono gli estremi per la denuncia pensale. Alessandro Pistolesi © RIPRODUZIONE RISERVATA