Un dono prezioso per tutta la comunità pistoiese, utile in ogni situazione di emergenza che può coinvolgere il territorio. Ieri mattina il Comando dei vigili del fuoco di Pistoia ha ricevuto in donazione attrezzatura tecnica dalla società Ladysound di Ramini. Le quattro torri faro telescopiche saranno utilizzate per l’illuminazione di aree emergenziali e a scopo logistico per i campi base. "I tre carrelli con le torri faro sono molto utilizzate – ha detto Fabio Tossut, comandante provinciale dei vigili del fuoco – non solo nelle micro emergenze ma in tutti quegli interventi notturni complessi come possono essere esplosioni e crolli di edifici; ad esempio come è successo in provincia di Lucca poco tempo fa. L’illuminazione dello scenario permette un intervento più mirato. Essendo qui in caserma già presente, le torri che sono state donate al comando provinciale verranno distribuite sul territorio nei vari distaccamenti di San Marcello, Pescia e Montecatini, per averle immediatamente disponibili. A nome mio e di tutto il personale voglio ancora una volta ringraziare la società "Ladysound" per la donazione fatta". La particolarità di queste torri telescopiche sta nella leggerezza e nella facilità di installazione tanto da richiedere un numero limitato di personale per il montaggio e la messa in funzione. Giacomo Maurizio Gelli non è nuovo a queste donazioni. È grazie alla sua generosità che il comando cittadino di Pistoia ha già la sua torre faro. Ed è proprio questo che l’ha mosso per proseguire l’opera. "Mi è venuto dal cuore di donare queste torri perché il comando dei vigili ne aveva una sola a disposizione per tutta la provincia – ha spiegato Gelli –. Con la mia compagna avevamo pensato di donarne un’altra, ma dopo un contatto telefonico con l’ingegnere Vestrucci dei vigili del fuoco, ho capito che avevano bisogno non solo di una, ma una per ogni sede. Riflettendo che nella vita avanza tutto a tutti, ho deciso di donarne una per comando, a titolo completamente gratuito. Perché pensare che un ente che salva la vita agli altri non ha alcuni strumenti, è una cosa che fa male". Gabriele Acerboni