Dopo due anni di pesanti difficoltà, a livello retributivo, per i lavoratori rimasti all’interno della The Flexx, l’importante azienda di calzature da donna con sede in via dello Scannerino a Bonelle, è iniziata una nuova fase di fronte ad un deciso ridimensionamento di quella che era la forza occupazionale prima della pandemia. E’ stato dato il via libera, infatti, alla mobilità di otto lavoratori, mentre molti altri in questo lasso di tempo hanno optato per una uscita volontaria. Fino al 2019, infatti, l’azienda – che per un paio di anni ha avuto notevole visibilità sul territorio e non solo essendo il main sponsor del Pistoia Basket in Serie A – stava andando a gonfie vele essendosi consolidata sul mercato internazionale ed essendo entrata anche in quello italiano con l’apertura di diversi negozi nelle più importanti città dello shopping, fatturato in costante crescita oltre ad aver rilevato un marchio storico dell’industria calzaturiera fiorentina come NR Rapisardi. Poi il lockdown, nuove esigenze, un mercato che d’improvviso si è bloccato, le tensioni internazionali e l’inizio della crisi che ha portato ad un braccio di ferro, a più riprese, coi sindacati per stipendi depositati in ritardo, cassa integrazione e ammortizzatori sociali ai quali The Flexx faceva fatica a soddisfare le tempistiche stipulate nelle varie concertazioni. "Siamo arrivati a questo nuovo accordo – sottolinea Michele Gargini, segretario Filctem-Cgil – l’azienda si è presa determinati impegni e mi auguro che li possa rispettare: fino a questo momento le varie scadenze hanno portato al pagamento pattuito e l’auspicio è che non risucceda quanto già successo in passato. Adesso The Flexx è ripartita senza ammortizzatori sociali perché la cassa integrazione era finita. Gli otto lavoratori che sono in mobilità si trovano in Naspi e dovrà essere seguito il piano di pagamento delle competenze". Le difficoltà di questa realtà, come detto, sono partite con l’avvento della pandemia tanto che da una forza-lavoro di circa 70 dipendenti si è arrivati alla situazione attuale con venti dipendenti legati alla parte industriale e sei a quella commerciale: fino a pochi mesi fa questo numero era ancora più alto essendoci gli otto impiegati che sono in mobilità e che erano nella parte calzaturiera. Inoltre, in una situazione internazionale di grande incertezza, ci si è messa di mezzo anche la logistica nella produzione visto che lo stabilimento di The Flexx si trova in Transnistria, la striscia di terra sotto la giurisdizione della Russia che divide la Moldavia dall’Ucraina e, da un anno a questa parte, la tensione per il conflitto a pochi chilometri è sicuramente un fattore importante per il tentativo di ripartenza. S.M.