Terrore in mare per due pistoiesi: barca a picco, salvati da pescatori

Anche i due ventenni di Pistoia erano a pescare vicino a Porto Venere, ma il loro natante improvvisamente ha cominciato ad imbarcare acqua

Maurizio Cappetti e Umberto Parmiggiani hanno salvato i due pistoiesi

Maurizio Cappetti e Umberto Parmiggiani hanno salvato i due pistoiesi

Pistoia, 25 giugno 2018 - Sono stati tratti in salvo una manciata di secondi prima che la loro barca colasse a picco. Questione di solidarietà, di prontezza - da parte di due diportisti in transito - a risponde alle invocazioni di aiuto. Gli scampati alla possibile tragedia sono due giovani di Pistoia di 26 anni; i buoni samaritani del mare sono due giovani lombardi, primi ad intervenire nel recupero dei naufraghi, poi trasbordati su una vedetta della Guardia Costiera, giunta razzo, impegnata nell’operazione Mare Sicuro. Una storia a lieto fine che – insieme al valore della mutua assistenza alla base delle relazioni tra marinai – ripropone il tema delle insidie del mare che, da ambìto scenario dove trascorre momenti di piacere per ritemprarsi dallo stress di tutti i giorni, può trasformarsi in trappola. La vicenda ha avuto teatro al largo delle Rosse, tra lo scoglio del Ferale e Porto Venere (La Spezia), attorno alle 12,40 di ieri.

I due pistoiesi stavano navigando ad un miglio e mezzo di distanza dalla costa, a bordo di un natante di sei metri preso a noleggio alla Spezia; il mare era poco mosso, la velocità attorno ai 5 nodi. Volevano spingersi più a largo per pescare alla traina. Improvvisamente lo scafo ha imbarcato acqua. Forse l’urto con un oggetto galleggiante, forse il cedimento di una presa a mare. I due pescatori sportivi ancora si interrogano. E al tempo stesso ringraziano i soccorritori. Prima che la barca colasse a picco, i due occupanti sono stati, infatti, tratti in salvo dai due pescatori impegnati in una battuta ai tonnetti; si trovavano ad una cinquantina di metri di distanza, su una barca di 5 metri (anche questa presa a noleggio).

«Abbiamo raccolto le invocazioni di aiuto che giungevano dalla barca in navigazione: c’erano due persone che urlavano e sbracciavano. Ci siamo lanciati a tutta velocità verso di loro. Siamo arrivati al momento giusto. La barca ormai piena d’acqua quando abbiamo effettuato il recupero; si è poi inabissata davanti ai nostri occhi...» raccontano Umberto Parmigiani, originario di Manerbio in provincia di Brescia e Maurizio Capetti, residente a Crema dove gestisce un bar. I due avevano noleggiato la barca al Marina del Fezzano dove, sull’onda del tam tam delle notizie, sono stati accolti con calore e apprezzamento. «Nulla di speciale, naturale prestare soccorso a chi chiede aiuto, in mare come in terra» la loro risposta. I due naufraghi sono invece giunti alla Spezia, sulla vedetta Cp 865 della Guardia Costiera. Uno era un po’ più scosso dell’altro. Per questo è stato trasferito al pronto soccorso per accertamenti. La ripresa è stata rapida.

Ancora da accertare le cause dell’affondamento del natante che ora giace su un fondale di 45 metri. Nessun inquinamento rilevato dagli operatori della Capitaneria, intervenuti con due mezzi: oltre alla vedetta Cp 865, sulla scena anche il battello pneumatico Gc A69. Intanto dalla plancia della Capitaneria di porto viene ribadita l’importanza di un’attenta verifica delle unità e delle rispettive dotazioni prima di intraprendere ogni navigazione.

Corrado Ricci