Scuola in scena, il 21 maggio tocca ai ragazzi del Fedi-Fermi

Secondo appuntamento per la rassegna che si svolge al Bolognini. Lo spettacolo si intitola "Guardami"

I ragazzi del Fedi-Fermi in scena

I ragazzi del Fedi-Fermi in scena

Pistoia, 18 maggio 2019 - Secondo appuntamento per la rassegna "La scuola in scena" al piccolo teatro Bolognini. Ad esibirsi martedì 21 maggio alle 21 con "Guardami" saranno gli studenti-attori dell'Itis Fedi – Fermi di Pistoia, diretti dalla professoressa Malta Di Sario, responsabile anche del progetto. Il testo, scritto dalla docente assieme agli studenti e liberamente tratto da autori vari, vede protagonisti Simone Biagini, Andrea Bianchi, Mattia Bija, Fabio Degl’Innocenti, Martina Di Genua, Alexia Digilio, Martina Genserico, Francesco Gori, Lorenzo Maddaloni, Francesco Maltese, Francesco Mati, Edoardo Mazzucchielli, Francesco Paci, Gabriele Piemonte, Giulia Piras, Luca Russo, Daniele Spano, Marco Vignali (studenti); Rita Sciarra (personale ATA), Patrizia Magrini, Simonetta Melosi (docenti); costumista Simonetta Melosi, scenografi Malta Di Sario, Patrizia Magrini, Rita Sciarra, Fulvio Sciarra, musicista Andrea Mazzei e fonico Francesco Gori.

“Una casa di riposo come alternativa a un appartamento solitario per riprendere in mano le loro vite per il tempo che devono ancora occupare - spiega la prof Di Sario - e, nell’attesa, portare avanti un sogno. Hanno passato i 65 anni… sono definiti vecchi sulla base dell’anagrafe. Sono ingombranti, degli “inutili dichiarati”. Il loro futuro dovrebbe essere la morte, ma.. “Guardami”: un invito che sentiamo rivolgerci dagli “ospiti” di questa strana pensione. Un invito a non esiliarli e a non omaggiarli come vecchie glorie, cancellando ciò che sono stati. Si ribellano! Sanno che la vita è fare, non attendere la morte. Sanno che hanno ancora tanto da dare… che hanno ancora senso. Ma sanno anche che il senso per sé non basta, “i ruoli non si riferiscono a chi li svolge, ma a chi li riceve, e non ci può essere ruolo senza l’altro”.

"Allora ecco l’invito gentile, l’implorazione silenziosa, l’imperativo prepotente, l’urlo disperato: “Guardami…” Hanno deciso di non aspettare sempre e soltanto un Godot che non arriva, ma di incontrare altre persone, di raccontare il proprio mondo, perché sanno di essere ognuno un mondo intero… La Morte? Ci giocano… è una possibilità tra le tante, mescolata ai sogni da vivere: scrivere, recitare, cantare, dipingere… e poi c’è lei: la musica! Nascerà dal dolore e dalla pietà, dal sogno, dalla voglia di riunirsi tutti per il concerto finale. Dopo ci si potrà anche addormentare”.