Manzoni, niente abbonati e spettacoli ogni sera della settimana

Il teatro pistoiese che ha presentato il cartellone fino a Natale, aspetta la decisione della Regione per aumentare la capienza fino a 266 posti

Saverio Barsanti, direttore del teatro Manzoni di Pistoia

Saverio Barsanti, direttore del teatro Manzoni di Pistoia

Pistoia, 22 ottobre 2020 - A teatro tutta la settimana, non solo nel week end. E' la scelta del Teatro Manzoni, che ha presentato un cartellone www.teatridipistoia.it/teatro-manzoni/archivio/stagione-teatrale-autunno-2020/ da ottobre a Natale, pronto, se ci sarà la possibilità di continuare ad andare a teatro, ad annunciare nelle prossime settimane gli spettacoli da gennaio ad aprile. Per ora tenuti nel cassetto. Ne parliamo col direttore artistico Saverio Barsanti.   

CARTELLONE - Il programma presentato coprirà per 25 serate il periodo fra ottobre e dicembre,  con spettacoli di prosa, per bambini e ragazzi e di musica sia sinfonica, che da camera. Sede, nei tradizionali spazi del Manzoni e del Bolognini. Anziché occupare lo spazio del week end con quattro repliche dal venerdì alla domenica (nel festivo, pomeridiano e serale),  ora gli spettacoli sono spalmati anche nei feriali.  "Abbiamo nove titoli, due in serata unica e sette in due serate: più spettacoli, meno repliche  distribuite in ogni giorno della settimana" spiega il direttore artistico. 

ABBONAMENTI "Li abbiamo sospesi in quanto con la riduzione dei posti sarebbe stato impossibile garantire all'abbonato la sua principale prerogativa, ossia la conferma del posto della stagione precedente" spiega Barsanti.

Ai vecchi abbonati viene garantita la prelazione: un paio di giorni prima della prevendita hanno avuto modo di prenotarsi senza la concorrenza degli spettatori ordinari.       

RIDUZIONE SPAZI - "Ci siamo attenuti al tetto di 200 spettatori stabilito dal dpcm. Quando per la Toscana l'allora governatore Rossi consentì l'utilizzo fino a un terzo della capienza, abbiamo raggiunto il tetto di 266 posti a sedere, tutti occupati per lo spettacolo con Elio Germano protagonista, durante una rassegna estiva fra agosto e settembre", racconta Barsanti. 

E ora? "L'ultimo dpcm conferma il tetto a 200, facendo salve le deroghe fissate dalle Regioni - aggiunge Barsanti - In Toscana, siamo in attesa di capire l'orientamento della giunta Giani: occorre un'ordinanza, non una delibera, l'iter sarebbe rapido. Lombardia ed Emilia hanno confermato. Ogni giorno chiamo in Regione, nel frattempo, per non rischiare limitiamo la capienza a 200 posti"              

La tecnica per limitare i posti? Tolta una fila di poltrone ogni due e divieto di sedersi nelle due poltrone a fianco di quelle occupate. Nei palchi fino a quattro persone, se appartenenti alla stessa famiglia o comunque conviventi. Altrimenti, una sola presenza.   

PUBBLICO - Abbonati e non hanno mostrato interesse verso la ripresa del teatro in città, per alcuni spettacoli c'è il tutto esaurito nelle prenotazioni.  Già bloccata la prevendita per il concerto di Beatrice Rana. "Nel dopo Covid, alle iniziative estive ho visto un calo di presenze del pubblico anziano che in genere viene a teatro la domenica pomeriggio per non fare tardi la sera - osserva Barsanti - La sensazione è che quella fascia voglia limitare al massimo il rischio contagio, rinunciando all'amato teatro".  

ORARI - Malgrado il ridotto numero di spettatori, l'accesso a teatro è laborioso, fra misura della temperatura, distanziamento, autocertificazione degli spettatori, . "In Lombardia causa coprifuoco alle 23 i teatri hanno anticipato l'inizio alle 20, alcuni alle 19. Potrebbe essere una soluzione da adottare anche da noi. Arrivare prima, uscire prima", azzarda Barsanti.        

LA CURIOSITA' - Il 3  e 4 novembre al Manzoni "Romeo e Giulietta con Ugo Pagliai e Paola Gassman, una versione di Shakespeare affidata a due attori anziani, a dimostrazione della forza universale dell'amore. Il pistoiese Pagliai che recita nella sua città attrae moltissimo. La proroga della Regione per altri 66 posti a serata, verrebbe molto apprezzata . 

Piero Ceccatelli