Tasse locali, nuova 'rottamazione'

Possibile pagare gli arretrati evitando sanzioni: ecco come

Tasse, incubo per ogni italiano

Tasse, incubo per ogni italiano

Pistoia, 21 maggio 2019 -  Per chi, in arretrato o comunque non in regola con il pagamento di imposte, tariffe e tasse, non ha sfruttato l’opportunità della «rottamazione delle cartelle» conclusa da poche settimane ci potrebbe essere ancora una finestra aperta. Almeno per quanto riguarda i tributi di competenza locale come Tari, Imu e Tasi o multe. Bisognerà informarsi al proprio Comune di residenza, perchè ogni ente locale fa storia a sé, ma perdere qualche minuto potrebbe fare risparmiare centinaia di euro.

Come rende noto Aduc, l’associazione dei consumatori, le ingiunzioni fiscali notificate negli anni dal 2000 al 2017 rimaste impagate potranno forse essere rottamate, se così deciderà il Comune o altro ente locale (o Provincia, Regione) che l’ha emesse, direttamente o tramite società collegate. Il Decreto crescita entrato in vigore recentemente ha previsto infatti che gli enti locali che riscuotono le proprie entrate, anche tributarie, per mezzo dell’ingiunzione fiscale (mezzo di riscossione diretta alternativo alla cartella esattoriale) possono decidere entro il giugno di quest’anno di concedere una «rottamazione» di quelle ancora non riscosse, consentendone il pagamento senza sanzioni (senza interessi nel caso di multe al codice della strada). Le modalità di accesso, l’eventuale rateizzazione ottenibile e i termini di presentazione delle domande saranno autonomamente decisi dall’ente locale che dovrà pubblicare sul proprio sito l’atto adottato riguardo all’agevolazione con tutti i dettagli della stessa. L’ultima rata della rottamazione non potrà comunque scadere oltre il 30 settembre 2021. Per legge la presentazione della domanda di rottamazione sospende i termini di prescrizione relativi al debito che però riprendono a decorrere in caso di mancato, tardivo o insufficiente pagamento dell’unica rata o di una delle rate.

Ci sono, dunque, due modi per riscuotere «coattivamente» le entrate da parte del Comune: o in proprio, o tramite concessionari della riscossione. Cosa ha deciso il capoluogo? Palazzo di Giano ha deciso di affidare la riscossione coattiva delle entrate (e quindi gli avvisi di accertamento Imu o le ingiunzioni fiscali della Tari) tramite Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex-Equitalia), il concessionario nazionale della riscossione. Quindi, di fatto, il Comune ha aderito automaticamente in quanto tutte le ingiunzioni fiscali non pagate prima o poi finiscono ad Agenzia delle Entrate-Riscossione, trasformandosi quindi in cartelle esattoriali, cioè appunto l’oggetto della rottamazione in corso. Le ingiunzioni fiscali che il Comune di Pistoia ha notificato fino al 2017 e rimaste impagate, sono già state trasmesse ad Agenzia delle Entrate-Riscossione, per cui rientrano nella rottamazione delle cartelle che gestisce la stessa Agenzia.