"Tari, Cosap e dehors: abbattere le spese"

Confcommercio scrive ai Comuni per chiedere l’azzeramento o la riduzione delle imposte: "Servono ancora aiuti come nel 2021"

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Omicron e il caro energia stanno affossando la ripresa, così Confcommercio ha chiesto uno sforzo alle amministrazioni locali: "Per Tari, Cosap e dehors riduzioni e azzeramenti delle tariffe sono indispensabili per la tenuta delle imprese. Con il dilagare delle varianti e le nuove ondate di contagi, è impensabile che le attività economiche riescano ad affrontare da sole un nuovo anno", chiarisce l’associazione in una nota.

Se per Cosap e dehors si richiede un azzeramento in via straordinaria, su tutto il 2022 – come già avvenuto per lo scorso anno – per la Tari si parla di riduzioni sui livelli del 2021, una manovra che Confcommercio vorrebbe attuata in entrambi i territori provinciali di Pistoia e Prato.

"Dopo l’azione svolta lo scorso anno su un tema tanto sentito quanto delicato, siamo tornati a scrivere a tutte le amministrazioni comunali delle due province, chiedendo di collaborare – come già fatto lo scorso anno – affinché le città e i paesi possano continuare a vivere attraverso le loro aziende. In questo momento è indispensabile lavorare per un abbassamento dei costi fissi: la crescita dell’inflazione non è destinata a calare nel breve periodo, le materie prime continuano a scarseggiare e il loro prezzo ad aumentare, con serie conseguenze su ogni tipo di spesa. Le bollette di luce e gas arrivano a toccare cifre vertiginose per famiglie e per attività ma non solo. Nessun settore è escluso, dai beni durevoli a quelli alimentari, ai servizi".

Questo comporta una minor capacità di spesa, un calo dei consumi e uno scenario che si prospetta in salita per la maggior parte delle attività economiche che, secondo le stime, non vedranno un ritorno ai livelli pre-Covid prima del 2023.

"Se a questo sommiamo il fatto che alcuni settori sono tutt’ora impossibilitati a lavorare – basi pensare alle discoteche – e tanti altri sono fortemente limitati a causa del dilagare del virus, capiamo bene che non c’è tempo da perdere – insiste Confcommercio – Non possiamo permettere che il nostro territorio perda il dinamismo e l’attrattività che lo caratterizza: dobbiamo agire su più livelli per dare alle aziende il sostegno necessario per metterle nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro. Per questo un’azione sulle tariffe, in linea a quella già è stato fatto nel 2021, è indispensabile".

Partendo da questa base, Confcommercio chiede dunque alle "amministrazioni comunali di replicare lo sforzo fatto lo scorso anno e di porre la massima attenzione sul tema in questo momento".

La manovra proposta dalle imprese si base su un doppio binario: da una parte l’azzeramento del canone per l’occupazione del suolo pubblico e delle imposte sui dehors, visto che l’attività all’aperto è comunque da preferire a quella al chiuso per limitare la circolazione del virus, dall’altra la conferma della mitigazione delle bollette Tari, come successo nel 2021. L’alternativa è un salasso probabilmente insostenibile per molte aziende, alle prese con i rincari nazionali dell’energia che stanno mettendo a dura prova la ripresa, soprattutto ora che le entrate sono tornate ad essere incerte a causa del dilgare di Omicron.

red.pist.