Montale, cartelle ’pazze’: cittadini sul piede di guerra

Con il saldo della Tari, arrivano gli avvisi di mancato pagamento degli acconti precedenti. Ma molti sono sbagliati. E scoppia il caos

Cartelle Tari (foto repertorio)

Cartelle Tari (foto repertorio)

Montale, 5 dicembre 2020 - Molti cittadini di Montale hanno ricevuto avvisi di mancato pagamento della Tari mentre in realtà avevano pagato regolarmente. La comunicazione, relativa ai presunti pagamenti non effettuati delle prime due rate della tassa era contenuta nella bolletta della terza e ultima rata in scadenza ieri 3 dicembre. L’avviso ha creato sconcerto e anche ansia in molti utenti che si sono messi a cercare le bollette precedenti, hanno cercato di mettersi in contatto con Alia, incontrando molte difficoltà a ricevere risposta da un operatore per l’intasamento delle linee, e hanno chiamato gli uffici comunali in cerca di spiegazioni.  

Le lamentele e le proteste si sono anche riversate inevitabilmente sui social, dove oltre alla irritazione per l’ingiusta accusa di non aver pagato sono emerse anche altre contestazioni, come quella sui tempi di distribuzione dell’avviso della terza rata, giunto non di rado un giorno o pochi giorni prima la data di scadenza. "Nella lettera c’è anche scritto – fa notare un utente – che i ritardi nel pagamento comporteranno delle sanzioni ma sulla busta non c’è il timbro postale e quindi non posso nemmeno dimostrare che l’avviso, datato 11 novembre, mi è stato recapitato in realtà il giorno prima della scadenza". Molti cittadini si sono preoccupati di inviare ad Alia le copie delle ricevute di pagamento o per posta elettronica oppure per fax. "In tanti sono venuti da me per inviare il fax – dice Marco Torracchi, titolare dell’edicola di via Martiri della Libertà – erano preoccupati di dimostrare che avevano pagato".

Il Comune di Montale e Alia hanno pubblicato sul sito ufficiale del Comune un "chiarimento" in cui, per prima cosa, si dice ai contribuenti che "è opportuno verificare la presenza di effettiva ricevuta di pagamento F24 delle rate di acconto". "Come al solito viene rovesciato sul cittadino l’onere della prova della propria correttezza – commenta un contribuente sui social – invece dovrebbero essere l’amministrazione e il gestore ad effettuare le opportune verifiche".

Il comunicato di chiarimento spiega inoltre gli avvisi erronei con il seguente periodo ipotetico in linguaggio burocratese: "se il versamento è stato regolarmente effettuato tramite F24, la mancata registrazione potrebbe derivare, tra i possibili motivi, da un disallineamento del momento di verifica dei versamenti con quello di scadenza dell’ultima rata". Forse sarebbe bastato chiedere scusa.  

Giacomo Bini