Studente rapinato in treno: "Dacci i soldi". Due in manette

L’allarme al padre, che avvisa il 113: i due malviventi arrestati alla stazione di Pistoia dalla polizia ferroviaria

Controlli della polizia ferroviaria a bordo dei treni (foto archivio Castellani)

Controlli della polizia ferroviaria a bordo dei treni (foto archivio Castellani)

Montale, 11 gennaio 2020 - Ancora pochi minuti e sarebbe sceso a Montale, dal treno partito da Firenze. Era l’ora di pranzo di giovedì e per lo studente universitario ventenne stava per cominciare una bruttissima disavventura, per fortuna, se così si può dire, a lieto fine. E’ stato rapinato da due banditi napoletani che lo hanno minacciato, intimorito, intimidito e messo sotto pressione fino a farsi consegnare i pochi spiccioli che aveva in tasca. Sono stati arrestati poco dopo dalla Polizia Ferroviaria.

Ma andiamo con ordine. Il giovane era ancora seduto sul sedile quando uno dei due ceffi si è seduto accanto a lui mentre l’altro è rimasto in piedi, a fare da palo. Il rapinatore, per quanto è stato possibile ricostruire, avrebbe pronunciato queste parole dirette alla vittima predestinata: "Noi facciamo rapine tutti i giorni. Tu non fare storie e non ci costringere a farti del male. Dacci tutti i soldi che hai con te". Il ragazzo aveva pochi spiccioli, glieli ha consegnati. Il malvivente non ci credeva: "Hai anche un bel cellulare, dacci ancora denaro, altrimenti non scenderai da questo treno".

E contemporaneamente lo spingevano. Gli ha consegnato gli altri pochi soldi che aveva, una trentina di euro in tutto, questo il frutto della rapina. Lo studente ovviamente non era potuto scendere a Montale. Ha avvisato il padre e gli ha raccontato tutto. L’uomo gli ha consigliato di scendere a Pistoia mentre dava l’allarme al 113. Da quel momento in poi c’è stata una perfetta sinergia e anche una piccola fortuna: la squadra della Polfer di Pistoia era su quel treno, qualche vagone più avanti, per un servizio mirato. I due individui erano stati ben descritti, fisicamente (erano pieni di tatuaggi) e nell’abbigliamento. Di lì a poco i poliziotti erano davanti a loro e li hanno identificati, uno del ’70 e uno dell’81. Avevano entrambi una nutrita lista di precedenti. Sono stati fermati, condotti negli uffici di polizia e poi riconosciuti dalla vittima. Le fasi dell’arresto sono state dirette dal sostituto procuratore Luigi Boccia che ha chiesto la convalida dell’arresto e le misure cautelari. L’udienza davanti al giudice Luca Gaspari è prevista per lunedì mattina. lucia agati