Aggredito studente di 17 anni in pieno centro. "Volevano uccidermi"

"Ho un labbro spaccato, lividi sul volto e sulle orecchie. Non davano i pugni in posti qualunque ma sulle tempie, volevano colpire le tempie per uccidermi"

I carabinieri chiamati dalla preside per rendere sicura l’uscita da scuola

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Pistoia, 20 febbraio 2019 - «Volevano ammazzarmi, colpivano per uccidermi». Giovani violenti e senza freni: un nuovo episodio turba la comunità scolastica. Una lite violenta tra studenti è accaduta nel cuore della notte lo scorso sabato in pieno centro. Questa volta, calci e pugni sono volati ai danni di un giovane 17 enne che frequenta il Pacini. Un’aggressione per futili motivi da parte di un compagno di scuola e di altri quattro amici.

E’ ancora sotto shock questo giovanissimo studente dopo quell’aggressione subita un sabato sera qualunque poco prima delle 22 in via dei Fabbri. Tanto più assurda perché nella parte degli assalitori c’era un suo compagno di scuola e altri suoi amici.

I segni della violenza con cui si sono scagliati contro di lui sono ancora oggi visibili sul suo corpo. «Ho un labbro spaccato, lividi sul volto e sulle orecchie – racconta – Non davano i pugni in posti qualunque ma sulle tempie, volevano colpire le tempie per uccidermi». Ancora non è chiaro perché i giovani si siano scagliati contro il 17 enne.

«Non c’era nessun motivo – assicura la vittima dell’aggressione – Ero lì con un altro mio amico che si è fatto male tentando di difendermi. Non avevano davvero un motivo. Forse volevano far vedere la loro forza, hanno visto dei ragazzi esili e hanno pensato che avrebbero potuto aggredirmi con facilità».

SONO DOVUTE intervenire delle persone che erano in piazza della Sala in quel momento per far cessare il pestaggio.

«Ero lì a terra che venivo riempito di pugni – dice ancora il giovane, visibilmente scosso anche a distanza di giorni –. Ho pensato anche alla pessima figura che stavo facendo ma per fortuna sono intervenute alcune persone in mio soccorso. La denuncia ora è in corso, ho ritirato solo quella nei confronti del mio compagno di scuola perché ci siamo chiariti. Gli altri avranno a che fare anche con l’accusa di furto aggravato per via del cellulare che mi hanno portato via».