"Strade pericolose, bisogna porre un argine"

Petizione con decine di firme inviata a enti locali e autorità competenti: ecco tutti i tratti più a rischio su regionali e provinciali

La Modenese, insieme alla Porrettana e alla Lucchese sono tra le vie inserite nell’elenco

La Modenese, insieme alla Porrettana e alla Lucchese sono tra le vie inserite nell’elenco

Pistoia, 15 giugno 2020 - «Tutto quanto di pericoloso avveniva sulle strade prima della pandemia, dopo il lockdown, forse a causa della frenesia con cui si tenta di recuperare il tempo perduto, si è ripresentato in maniera ancora più accentuata". E’ questo l’incipit di una sottoscrizione con decine e decine di firme – tra questi Sergio Frosini (Spi Cgil) – per fare appello alle istituzioni locali e alle autorità competenti, affinchè intervengano per porre un argine a una situazione sempre più insostenibile. "Ci riferiamo – spiegano – ad alcune arterie stradali: la 435 Lucchesse nel tratto Masotti/Ponte di Serravalle, le provinciali Montalese e la 9 nel tratto Casalguidi, San Baronto, Lamporecchio, la 66 Modenese e la 64 Porrettana, teatro anche nei giorni scorsi di un ulteriore tragico incidente che è costato la vita a un diciassettenne. Tutte situazioni dove sussistono fattori di rischio diversi, le cui cause però sono quasi sempre le stesse: una quantità di traffico di tutti i generi (bici, moto, auto, camion, trattori, bus) molto spesso incompatibile con le caratteristiche delle strade e in diversi casi la totale inosservanza delle più elementari norme del codice della strada. Si va dai Tir ai bus più grandi a cui è consentito transitare su strade impossibili per le loro dimensioni e per questo obbligati, in prossimità delle curve, a invadere la corsia opposta; gli automobilisti che in diversi casi non rispettano limiti di velocità e divieti di sorpasso; i motociclisti con mezzi potentissimi che pensano di essere in un motovelodromo, i ciclisti che viaggiano in gruppi anche assai numerosi, invadendo spesso tutta la carreggiata e tagliando le curve come fanno i corridori veri, senza rendersi conto che se al passaggio di una gara ciclistica viene fermato il traffico, ci sarà pure una ragione". "Una miscela esplosiva – rimarcano i firmatari della petizione – per la sicurezza di tutti: di coloro che utilizzando le strade pubbliche come fossero di loro proprietà non rispettano le norme di sicurezza; dei tanti che pur rispettando il codice della strada vedono continuamente messa a repentaglio la loro incolumità; di coloro che lungo queste strade risiedono e per i molti che provenendo da strade secondarie, devono immettesi nelle arterie principali". «In questa circostanza – concludono – ci rivolgiamo alle Istituzioni competenti per la tutela della salute e della incolumità dei cittadini per chiedere che in tempi brevissimi sia fatto tutto quanto possibile, come la riduzione al minimo indispensabile del passaggio di mezzi pesanti dalle strade più strette e, considerato che le forze di polizia non possono oggettivamente fare più di quanto stanno egregiamente facendo, il potenziamento dei controlli h24 con i sistemi elettronici più efficienti per rilevare e sanzionare i comportamenti pericolosi, sia che si tratti di ciclisti, motociclisti, automobilisti, camionisti. Con l’auspicio di essere presi in considerazione e in attesa di conoscere quali saranno i provvedimenti che si intendono adottare, diamo la piena disponibilità, se ritenuta necessaria, a collaborare per la ricerca delle soluzioni più adeguate ed efficaci". R.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA