Una truffa classica, da manuale: i banditi (perché di veri e propri banditi si tratta) si appostano in un parcheggio (supermercati o centri commerciali i più gettonati), dove individuano la persona da imbrogliare. Non appena lo sfortunato sale in auto per uscire dal parcheggio, colpiscono la carrozzeria della macchina per simulare il rumore di un urto. Qualche metro più avanti, la vittima viene fermata e le viene chiesto conto del danno procurato. Spesso, per essere più convincenti, i truffatori mostrano un’ammaccatura sull’auto, in realtà già esistente. A quel punto, trattandosi di un danno lieve, con la scusa di evitare di coinvolgere l’assicurazione, propongono di risolvere la cosa con un pagamento in contanti. E le vittime, spesso persone anziane o indifese, accettano. Un sistema molto diffuso anche a Pistoia, tanto che negli ultimi giorni si sta verificando un vero e proprio boom di segnalazioni a mezzo social sui principali gruppi cittadini. Le zone più "gettonate" in città per questo genere di truffe sono quelle di viale Adua, via Nazario Sauro, l’area dello Sperone e intorno alla rotonda della Vergine. C’è chi racconta di aver messo in fuga i truffatori minacciando di chiamare le forze dell’ordine e chi mette in guardia le donne che guidano da sole. "Attenzione a un furgoncino chiaro – scrive una donna - che sembra di una ditta – Vi inseguono, vi tagliano la strada e vi minacciano. E se scendete di macchina il complice vi ruba la borsa che avete sul sedile del passeggero". "E’ successo l’altro giorno alla mia mamma - le parole di un’altra -. Ha sentito la classica botta alla macchina, è stata fermata con la scusa di aver rotto il finestrino, ma per fortuna la truffa non è andata in porto". I consigli per evitare di imbattersi in truffe di questo tipo sono sempre gli stessi, partendo dall’abitudine di non marciare troppo vicini alle auto in sosta, in doppia fila, o che procedono molto lentamente. Quando, poi, i truffatori chiedono di scendere per la constatazione del danno, di solito non vanno ignorati. Meglio scendere, dire di non avere dietro il portafoglio, far notare di essere in disaccordo e quindi di voler chiamare i vigili per risolvere la questione. L’altra soluzione è quella di dire che l’auto non è vostra, e che proverete a contattare il proprietario: anche in questo caso, il truffatore abbandonerà il suo intento. La via migliore è comunque dichiarare di voler chiamare i vigili, scriversi la targa ed eventualmente sporgere denuncia.