Spacciavano anche ai minorenni: pesanti condanne alla banda nigeriana

Gli appuntamenti con i clienti nei parchi pubblici. Incastrati dalle intercettazioni. Pene fino a 8 anni

Controlli e alcuni arresti per droga (foto Acerboni/Castellani)

Controlli e alcuni arresti per droga (foto Acerboni/Castellani)

Piatoia, 11 luglio 2017 - L'appuntamento si fissava quasi sempre per telefono. Un sms o uno squillo bastavano per organizzare l’incontro in uno dei parchi della città, piazza della Resistenza, il Parco della Rana, ma anche sul viale Arcadia o in viale Matteotti. Il pusher si presentava in bici, riceveva il contante dal cliente di turno, spesso anche minorenni, e poi, dalla bocca, estraeva la dose di eroina pattuita. Un giro d’affari gestito da un gruppo di giovani nigeriani, su cui si sono concentrati i controlli del Norm dei carabinieri di Pistoia.

 

Un primo colpo ai «padroni» dell’eroina era stato assestato lo scorso agosto, quando erano stati arrestati tre della banda. Ma le indagini, dirette dal sostituto procuratore Claudio Curreli, erano proseguite, a novembre e a gennaio, facendo scattare nuove misure. Ieri sono arrivate le prime pesanti condanne per tre degli imputati, che avevano scelto il rito abbreviato, tutti accusati di detenzione e spaccio di stupefacenti (articolo 73, D.p.r, 309).

 

La sentenza è stata letta dal giudice Patrizia Martucci: otto anni e 48mila euro di multa a Sunday Obizikwor, 29 anni; 6 anni e 26mila euro di multa alla compagna, Isioma Agbor, 23 anni; e 4 anni e 14mila euro a Chukwuma Odeh, 37 anni, tutti nigeriani. Si ricorderà l’arresto dell’8 agosto 2016. I militari del Norm erano già sulle tracce della coppia, Sunday Obizikwor e Isioma Agbor. Le intercettazioni telefoniche sui loro cellulari avevano permesso di individuare una serie di clienti, già finiti nella rete degli spacciatori. Le telefonate erano brevi e servivano solo a definire dosi e prezzo: «Ci sei? Ci si vede?», e poi «Come ieri, una grande«, oppure «Per me una piccola».

 

L’appostamento era stato organizzato nei giardini di via Allende, dove in effetti la 23enne nigeriana era stata vista arrivare, per un incontro con un cliente. La donna, però, si era subito accorta della presenza dei carabinieri e si era poi allontanata, avvisando telefonicamente il compagno «di andare a sistemare casa». Ed è proprio nell’appartamento di via Bacci Peleo, sulla Pratese, dove si trovavano il compagno di lei e l’amico Chukwuma Odeh, che i militari trovano droga stipata ovunque e sono scattati gli arresti. Non senza un tentativo di fuga Sunday Obizikwor che, alla vista dei militari, ha ingoiato gli ovuli di eroina che aveva nascosta in casa. C’è voluta una corsa in ospedale e una Tac addominale, per rivelare, come sospettato dai carabinieri, la presenza nell’intestino dell’uomo di 4 ovuli di eroina del peso complessivo di 50 grammi. L’altro della banda, Chukwuma Odeh, era stato trovato in possesso di nove dosi di eroina, nascosta nelle scarpe, oltre a sette telefoni cellulari, con utenze dedicate a gestire i contatti con i clienti.