Sos medici di famiglia: in migliaia restano senza

Scoperte le zone di Monsummano, Larciano e Lamporecchio con 2.800 pazienti. L’Asl alzerà a 1.800 il massimale di altri dottori

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Saranno quasi tremila i pazienti che dal prossimo primo gennaio si troveranno senza medico di famiglia, nelle zone di Monsummano, Larciano e Lamporecchio. Infatti, sono due i medici di famiglia che al 31 dicembre andranno in pensione: si tratta della dottoressa Manuela Tesi e del dottor Enrico Tomei. Nel complesso, per la precisione, saranno dunque 2.800 i residenti della zona che saranno costretti a "traslocare" ad un nuovo referente di famiglia. Una situazione che si aggraverà a febbraio, quando ci sarà un terzo pensionamento. E infatti sono tre i posti previsti come liberi e sui quali era stata offerta la convenzione, con opzione ai giovani specializzandi. Le convocazioni con l’assegnazione delle convenzioni sono andate tutte deserte. Restano ancora alcuni giorni, per verificare le eventuali disponibilità per incarichi a tempo determinato. Ma se, come sembra ormai probabile, tutti i tentativi non andranno a buon fine, la soluzione che si prospetta è quella di aumentare il massimale degli altri medici convenzionati disponibili nella zona da 1.500 pazienti (che è il limite attuale) a 1.800.

Una soluzione già sperimentata in un’altra zona carente (di medici) del nostro territorio provinciale, ovvero quella di Quarrata. Si tratta di una procedura ormai abbastanza automatica: l’Asl avanza la richiesta alla Regione, che autorizza il piano di integrazione dei pazienti. Saranno poi i cittadini a scegliere liberamente il medico a cui rivolgersi. Una procedura standard, dunque, ma che fino a qualche anno fa sarebbe stata impensabile, per il carico di lavoro sui medici in servizio e anche considerando le necessarie complicazioni dal punto di vista della qualità dello stesso.

E dire che le convocazioni avvenute a novembre avevano fatto ben sperare: ben 16 i posti coperti sui 19 liberi nel territorio provinciale. Incluse le due zone da sempre in difficoltà: ovvero la Montagna pistoiese e l’area nella piana coincidente con il comune di Quarrata. Nella suddivisione della mappa dell’assistenza, rientra nella zona pistoiese anche il comune di Sambuca con Taviano, zona che soffre da anni, per la mancanza di volontari che la scelgono. Un caso, quello di Sambuca, con 147 residenti rimasti senza medico di famiglia, che è sato portato all’attenzione dell’Asl Toscana Centro dai consiglieri regionali FdI Alessandro Capecchi e Diego Petrucci, componente della Commissione sanità. "L’Asl ha fatto sapere che sono state avviate le procedure per l’attribuzione di un incarico provvisorio con obbligo di ambulatorio nelle frazioni di Taviano, Ponte alla Venturina e Pavana – sottolineano Capecchi e Petrucci- Nelle zone come la montagna pistoiese il medico di famiglia assume un ruolo strategico per la cura, assistenza e soccorso dei pazienti, in particolare gli anziani che hanno più difficoltà a spostarsi. Nell’interrogazione avevamo anche chiesto quale fosse stato l’esito del bando per l’assegnazione degli incarichi e se fossero stati assegnati tutti gli incarichi vacanti per il Comune di Pistoia. E’ emerso che risultano ancora scoperti 7 posti, di medico di base, per il Comune di Pistoia".

M.V.