Scritte nazifasciste al liceo Petrocchi

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Hanno suscitato la reazione di Anpi Quarrata le scritte vandaliche rinvenute sulle mura del retro del liceo artistico Policarpo Petrocchi, distaccamento di Quarrata (nella foto la preside Elisabetta Pastacaldi). Le scritte riproducono simboli e richiamano i protagonisti del nazifascismo. Ieri mattina c’è stato anche un sopralluogo delle forze dell’ordine, per verificare la possibilità di individuare eventualmente gli autori. "Riteniamo – si legge in una nota di Anpi Quarrata - sia un atto vandalico frutto di ’ragazzate’, come afferma l’assessora Annamaria Turetti, ma crediamo che questo atto non sia da sottovalutare per le implicazioni storiche e culturali che propone". Da parte dell’associazione partigiani la proposta è di organizzare iniziative in accordo con le autorità scolastiche, per informare e far comprendere alla popolazione studentesca di cosa si stia parlando quando si menziona il nazifascismo. "Scritte che per fortuna sono sul retro, e solo in piccola parte hanno coinvolto il murale sulla facciata – ha commentato il vicepreside del plesso Daniele Rossi – ma che comunque sono da condannare in quanto atto vandalico e poi per l’ideologia che sottendono. Aggiungo che esprimono anche la scarsa conoscenza della storia e una certa confusione e ignoranza dei simboli: ad esempio accanto alla svastica, fatta alla rovescia, c’è il disegno della falce e martello. Quello che ci preme adesso è che quanto prima venga ridipinto il muro per cancellare le scritte".

Da parte di Anpi, oltre lo sdegno, due considerazioni: "La prima considerazione che vogliamo fare è relativa a come si usano riferimenti a tragedie della storia recente, in seconda istanza ci chiediamo che cosa pensano i ragazzi di ciò che drammaticamente hanno vissuto i loro nonni e bisnonni. Non su tutto si può far ironia – prosegue il comunicato – tanto meno su enormi tragedie come quelle a cui si riferiscono i simboli espressi sulla parete del liceo Petrocchi di Quarrata, tragedie che significano 6 milioni di ebrei eliminati nelle camere a gas e 50 milioni di morti provocati dal nazifascismo".

D.G.