Sci. "Amareggiati da ulteriore rinvio apertura impianti"

Federfuni: "Servono indennizzi i per mantenere in vita le stazioni sciistiche e vogliamo un incontro con la Commissione Trasporti e la Commissione Attività produttive della Camera dei deputati"

Campi scuola Abetone

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Pistoia, 3 gennaio 2021 -  “Siamo amareggiati da questo ulteriore rinvio per l'apertura degli impianti di risalita, al momento attuale solamente posticipata al 18 gennaio senza che ci siano le necessarie garanzie che questa data rappresenti l'apertura per i comprensori delle regioni in zona gialla e pertanto è necessario che vi sia, già da ora, una riflessione sugli indennizzi necessari per mantenere in vita le stazioni sciistiche ed in modo particolare le aziende che gestiscono impianti a fune vero fulcro dell'economia montana”. E' quanto si legge in una nota di Federfuni Italia, a seguito della firma, da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza, dell'ordinanza con cui si differisce la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio 2021.

Federfuni sottolinea, tra l'altro, “la situazione di difficoltà in cui si trovano le società dell'Appennino dopo una stagione invernale come quella precedente che aveva avuto proprio inizio nel momento in cui è stato dichiarato il primo lockdown e che naturalmente si è aggravata con questi rinvii della data di apertura anche in questa stagione” e “le minori capacità di intervento delle regioni alpine a statuto ordinario rispetto alle province e regioni autonome”. Da qui le richieste al Governo, al Parlamento e alla Conferenza delle Regioni, affinché “venga applicato un criterio di ripartizione dei fondi equo rispetto alle diverse situazioni che la montagna italiana sta vivendo e che, di conseguenza,  non si tenga di conto di ripartizioni di fondi per leggi precedenti (Legge 363/03)”. Federfuni chiede, inoltre, “di avere la possibilità di un'audizione presso la Commissione Trasporti ed alla Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati al fine di poter adeguatamente motivare le nostre richieste e presentare la proposta di un piano puntuale di ripartizione fondi da noi elaborato”.