Scatta l’arancione e la città di colpo si spegne

Una domenica sottotono con gran parte dei negozi chiusi, resiste solo il mercatino. "Speriamo che i sacrifici servano davvero"

Un’esercente prepara il pacco d’asporto (Acerboni/FotoCastellani)

Un’esercente prepara il pacco d’asporto (Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 15 febbraio 2021 -  Pistoia semideserta, di domenica, non si vedeva da tempo. E onestamente ha destato una certa impressione. L’effetto zona arancione si è immediatamente fatto sentire per le strade del centro nel primo giorno di cambio colore della Toscana. Le ’folle’ delle passate settimane – specie nelle ore pomeridiane – sono solo un ricordo. Qualche famiglia con i figli, qualche coppia di fidanzati mano nella mano per festeggiare a loro modo San Valentino, qualche gruppetto di amici sparsi qua e là. Ma zero assembramenti.  

Una città sicura e rispettosa delle regole anti-contagio, ma spenta, a causa soprattutto della chiusura forzata di bar e ristoranti, e pure di alcuni negozi, che hanno volontariamente scelto di tenere la saracinesca abbassata. A ravvivare la situazione e ad attirare l’attenzione dei passanti ci ha pensato il mercato dell’antiquariato, organizzato come ogni seconda domenica del mese e nonostante il passaggio in fascia arancione. Una sessantina i banchi presenti in piazza del Duomo, con operatori provenienti un po’ da tutta la regione per esporre oggetti vintage, alcuni di culto e per veri collezionisti. Libri, figurine e giocattoli vecchi, sedie e tavoli antichi: qualcosa che non si vede proprio tutti i giorni. Per i pistoiesi, un modo per evadere dalla realtà, anche solo per un attimo. E per chi ha i capelli grigi in testa e la carta d’identità un po’ sbiadita nel portafoglio diventa l’occasione pure di rivivere dolci ricordi. "La giornata è andata meglio rispetto a quanto ci aspettassimo. Eravamo piuttosto scettici e invece qualcuno si è fermato ai banchi, sia per chiedere informazioni che per acquistare", la testimonianza della commerciante Elena Orsolini. Le fa eco il marito Gianni Fissi. "Peccato per il freddo e il vento, ma tutto sommato siamo soddisfatti. Dalle 10 alle 12 si è visto un discreto movimento. Non potevamo sperare di più viste quelle che erano le premesse. Anzi, siamo stati anche più fortunati del mese scorso che pioveva. Il momento d’altronde è quello che è e ci dobbiamo accontentare". La differenza rispetto alle domeniche in zona gialla è tuttavia evidente. "Assolutamente, anche solo per il fatto che le persone non possono uscire dal proprio comune. Ma si avverte pure nell’aria che si respira fra i clienti. Parlando con loro è emerso quanto il ritorno in fascia arancione sia stato un duro colpo da un punto di vista psicologico", racconta dal suo banco Sandro Bulleri.  

«A mio avviso certe misure in vigore sono esagerate. Basterebbero maggiori controlli per le strade – dice Luca Gianotti –. Detto questo, siamo comunque contenti di poter continuare a organizzare il mercato dell’antiquariato qua a Pistoia. Speriamo che fra un mese le cose vadano meglio e ci sia un po’ più di libertà per i cittadini". Tra i più delusi gli operatori della ristorazione che avevano riposto grandi speranze nel San Valentino: annullate le prenotazioni, ora c’è chi pensa a protestare innanzitutto a Roma il 22 febbraio, ma anche con manifestazioni pacifiche a livello locale.

Francesco Bocchini