Ritorno alla Dad e settimana corta "Così risparmieremo sull’energia"

La proposta lanciata dall’Anp divide i presidi degli istituti cittadini, ma all’Einaudi è già stato votato il sì. La dirigente Pignolo: "Da noi lezioni solo dal lunedì al venerdì con uscita alle 14.30 fino al giovedì"

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Didattica a distanza sì, didattica a distanza no. Non è solo questione di pandemia ora sul piatto c’è anche il risparmio energetico. La proposta lanciata dal presidente Anp Antonello Giannelli di organizzare lezioni a distanza il sabato in modo da risparmiare su luce e gas trova alcuni dei presidi pistoiesi favorevoli, altri ancora contrari. Non solo c’è già chi a Pistoia ha pensato di far scattare la settimana corta alla luce dei costi lievitati. Elena Pignolo, a capo dell’Einaudi di via Pacinotti da settembre, infatti, porterà le lezioni dal lunedì al venerdì. "Abbiamo già votato per la settimana corta – dice – Proprio nell’ottica del risparmio. Le lezioni fino al giovedì saranno dalle 8 alle 14.30, speriamo solo che ci vengano incontro con gli autobus".

Si dice contrario alla proposta il preside del liceo scientifico Savoia Paolo Biagioli: "Non è un risparmio per la scuola semmai degli enti pubblici, così su due piedi non me la sentirei di cambiare". Favorevole invece Marzia Andreoni dirigente in reggenza all’istituto Pacini. "Meglio che prevedere di abbassare il riscaldamento – spiega – Già le nostre scuole sono difficili da scaldare e gli studenti devono stare bene in classe. La didattica a distanza di sabato sarebbe una valida alternativa". E se da una parte quindi si invocano le nuove tecnologie, dall’altra, al contrario, il Ministero dell’istruzione ha annunciato che gli studenti positivi al Covid non avranno più diritto al collegamento da casa. "Io credo che sia solo un annuncio provvisorio – commenta Andreoni – e ovviamente legato alla situazione epidemiologica attuale. Un modo per dire che si torna alla piena normalità ma chiaramente, anche nel vademecum, è spiegato che se la situazione cambierà si dovranno affrontare i necessari provvedimenti". Una scelta totalmente sbagliata per il preside Paolo Biagioli. "Dopo che le scuole hanno investito in tecnologie, rete internet e infrastrutture adeguate – sottolinea – Dopo che i professori si sono aggiornati e hanno affinato metodologie per questo tipo di insegnamento si toglie la didattica a distanza? Si tratta di una grande opportunità e non solo per chi ha il Covid. Penso agli alunni che devono stare a casa per diverso tempo per malattia, la didattica a distanza permetterebbe loro di restare in contatto con la classe. Non parlo di brevi influenze ma di chi per mesi si trova impossibilitato a frequentare. Insomma non mi pare una scelta coerente dopo che negli ultimi due anni la scuola ha investito molto su questo mezzo".

Parla di decisione dovuta al contesto attuale anche la preside dell’Einaudi Elena Pignolo. "Non credo che se i casi dovessero aumentare il Ministero non preveda la didattica a distanza. Evidentemente in questo momento non ne avverte la necessità ma come per l’organico e i protocolli di sicurezza, qualcosa cambierà se avremo un autunno che vede la pandemia rialzare la testa. Tutti, ovviamente, speriamo che non capiti".

Michela Monti