Autobus Pistoia, lo sfogo di un padre: "500 euro l'anno per arrivare in ritardo"

Il babbo di due studentesse del Forteguerri: "La linea 13 non funziona. Un mezzo la mattina è sempre pieno di ragazzi e quello dopo ci mette troppo"

Ragazzi in coda per prendere l'autobus

Ragazzi in coda per prendere l'autobus

Pistoia, 21 settembre 2022 - "250 euro di abbonamento per ognuna delle mie due figlie, ogni anno, per vederle arrivare costantemente tardi a scuola? Così non va". E’ uno sfogo pieno di rabbia quello di Lorenzo Tesi di Pistoia, padre di due studentesse del liceo Forteguerri. Le giovani, insieme ad una quarantina di ragazzi che arrivano a piedi dalle zone vicine, attendono ogni mattina il bus per andare a scuola alla fermata di Bottegone. I bus della linea 13 da Quarrata transitano di fronte ai loro occhi già pieni di studenti, saliti a bordo nelle fermate precedenti, e quindi impossibilitati a fermarsi. L’attesa si protrae fino al bus che arriva fuori servizio a Bottegone vuoto ed inizia il servizio proprio da quella fermata: carica gli studenti che, a causa del traffico e del lungo tragitto (che transita anche da viale Adua per poi addentrarsi in centro fino al liceo Forteguerri), arrivano però puntualmente in ritardo a scuola.

"Purtroppo non è un caso isolato – conferma Tesi –, succede ogni giorno. Oltretutto i professori hanno rimproverato duramente i ragazzi e le ragazze arrivati in ritardo. E’ giusto presentarsi a scuola all’orario giusto, ma chi arriva da Bottegone questa facoltà non ce l’ha: i bus della linea 13 transitano tutti pieni tranne quello che parte proprio da lì... che però arriva tardi a destinazione".

L’alternativa potrebbe essere quella del trasporto autonomo in bicicletta. Da Bottegone sarebbero circa 15-20 minuti sulle due ruote: un tragitto sicuramente più veloce rispetto a quello del bus, fattibile senza grossi problemi se la strada in questione, la Statale Fiorentina, non fosse una delle più strette, trafficate e pericolose arterie della provincia.

L’autobus, per chi va al lavoro e non può portare i figli a scuola, diventa l’unico mezzo idoneo. "L’abbonamento è di 250 euro all’anno a testa. Sono 500 euro che paghiamo per avere le nostre figlie costantemente tardi a scuola. Non è giusto", insiste il babbo.

Il ritardo e i disservizi ci sono anche nel senso opposto, da scuola verso casa: molti giovani e giovanissimi hanno raccontato di aver impiegato anche due ore per ritornare a casa dal liceo Forteguerri a Bottegone (distante solo 5 chilometri), visto che i primi bus disponibili vengono presi d’assalto dai giovani più intraprendenti, in una specie di "legge del più forte" poco degna nel 2022.

"Oltre il danno, la beffa – conclude Tesi – mia figlia minore si è dimenticata l’abbonamento ed è stata prima controllata e poi multata dai verificatori a bordo. Una volta saputo quanto è accaduto, mi sono precipitato a prendere l’abbonamento dimenticato a casa e gliel’ho portato. I controllori non hanno voluto sapere ragioni: la multa è rimasta nonostante fosse evidente che l’abbonamento c’era ed era stato acquistato prima del controllo. Mi era stato promesso che avremmo avuto uno sconto sull’abbonamento successivo, quello di quest’anno. Alla biglietteria, però, ci è stato detto che non era possibile e abbiamo pagato a prezzo pieno per un servizio che non vale assolutamente tutto quello che costa".