Quando la passione diventa un lavoro vero e proprio Carlone: "I miei reportage dall’Europa dell’est"

Torinese, 30 anni, in questi giorni sta girando un ’doc’ sugli apicoltori della montagna

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PISTOIA

Una passione trasformata in lavoro. Questa la storia di Marco Carlone, 30enne di origini torinesi che da anni gira l’Europa insieme alle sue inseparabili macchine fotografiche e videocamere per realizzare richiestissimi reportage. Lo abbiamo incrociato a Pistoia, in una pausa dal suo lavoro documentaristico sugli apicoltori della montagna pistoiese.

Come ha iniziato a fare il video reporter?

"Come le cose più belle, per caso. Non ricordo neanche quando ho cominciato! Nei viaggi che ho fatto ho sempre tenuto in mano la fotocamera per fotografare, è quella la mia passione. Poi ho cominciato a fare dei brevi reportage fotografici per piccole riviste di viaggio. Da lì la passione è diventata sempre di più un lavoro".

Lavora da solo o in team?

"Mi capita di lavorare sia da solo che in team, anche se nella maggior parte dei casi preferisco il lavoro di gruppo. Nel 2017 ho fondato insieme a due amici un collettivo giornalistico che si occupa perlopiù di Balcani ed Europa orientale.

Quali sono le doti-chiave per riuscire in questo lavoro?

"Spesso me lo chiedo anche io. Penso che per un freelance come me lo spirito di adattamento e la versatilità siano dei requisiti base. Io ho cominciato facendo solo piccoli testi, ma con il passare del tempo, anche confrontandomi con diversi colleghi, è diventato sempre più importante saper scrivere, fare interviste, fotografare, fare video e saperli montare. Un requisito importante è sapersi muovere con le lingue straniere".

Dove stanno le difficoltà principali in questo lavoro?

"Sono tante. Essere freelance è una medaglia a due facce: da un lato devi sempre esser pronto a gettarti in una nuova avventura, avere nuove idee, restare sempre sul pezzo. Dall’altro gli stimoli sono innumerevoli".

Quali consigli si sente di dare a chi vuole iniziare questa professione?

"Di intraprenderlo solo se davvero è ciò che si ama di più fare. Spesso bisogna incaponirsi e non lasciarsi prendere dallo sconforto, ma la soddisfazione nel veder pubblicato il proprio lavoro ripaga di tutti gli sforzi".

Francesco Storai