"Premio di produzione sui 485 euro Ai dipendenti invece intorno ai 4mila"

Il delegato Fiom Hitachi, Vignozzi, fa i conti per dimostrare le "differenze"

"Premio di produzione sui 485 euro  Ai dipendenti invece intorno ai 4mila"

"Premio di produzione sui 485 euro Ai dipendenti invece intorno ai 4mila"

Era il 2001 quando si iniziò a parlare di "incentrato" negli stabilimenti dell’allora Ansaldo Breda. L’idea, ai tempi, era quella di diffondere il know ferroviario anche fuori dagli stabilimenti di via Ciliegiole (non ancora in mano ad Hitachi) che, ai tempi, non godevano della stessa solidità economica di adesso. Quell’idea, in buona parte andata a segno con il fiorire di una grande quantità di aziende nel settore ferroviario meccanico sul nostro territorio, adesso risulta esasperata nei numeri: con un Hitachi Rail in grandissima salute e con commesse da far invidia alle multinazionali di mezzo mondo, il personale delle ditte in appalto che opera negli stabilimenti di Pistoia è circa il 50% del totale dei lavoratori. Stesso ambiente di lavoro, stesse mansioni ma salari e diritti diversi.

"Tanto per cominciare c’è una differenza di trattamento economico mensile – spiega Andrea Vignozzi, delegato Fiom Hitachi Rail Pistoia –, tanto che come Fiom abbiamo chiesto l’attivazione della commissione paritetica di Confindustria per valutare i diversi inquadramenti tra i dipendenti Hitachi e quelli dell’indotto. E poi spicca la cifra del premio di produzione finale: i dipendenti dell’indotto prendono il minimo da contratto, circa 485 euro l’uno. Per i dipendenti Hitachi si arriva intorno ai 4mila euro. Senza contare i diversi diritti, la cui differenza rimane abissale come abbiamo visto con la negazione, fino ad ora, delle assemblee in sede".

Assemblea poi, finalmente, concessa dall’azienda non senza qualche scintilla verbale. "Hitachi – conclude Calosi – ci ha comunicato l’ok a fare l’assemblea precisando che è in ‘via transitoria’ e in ‘mera ottemperanza al provvedimento del Giudice del Lavoro’. Non solo: ci ha tenuto a precisare che i partecipanti debbano ‘indossare vestiario di lavoro in condizioni da non turbare la salubrità e la pulizia del locale’. Speriamo che, d’ora in avanti, prevalga un altro tono di dialogo".

F.S.