"Preghiera dei fedeli Lgbtq a Pasqua"

Don Biancalani dopo la polemica sul parroco di Bonassola. "Ma sbaglia a non consacrare le palme"

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Fa discutere la decisione del parroco di Bonassola, piccola cittadina ligure, sul fatto di non benedire le palme e ramoscelli d’olivo a Pasqua se la Chiesa non gli permette di benedire le coppie omosessuali. Una forma di protesta contro il pronunciamento della Congregazione per la dottrina della fede che impedisce di fatto le benedizioni alle coppie omosessuali. Un tema, quello dell’accoglienza della comunità Lgbt da parte della Chiesa, di cui don Massimo Biancalani si occupa fin dal 2014, quando due volte al mese ha iniziato ad ospitare nella parrocchia di Vicofaro un gruppo in cui persone con diversi orientamenti sessuali che si confrontavano sulle difficoltà di tutti i giorni. "Il problema su cui pone l’accento don Giulio di Bonassola esiste sicuramente – sottolinea don Massimo –, tanto che molti parroci, oltre al sottoscritto, sono rimasti del tutto spiazzati da questo provvedimento della Congregazione".

Il tema è caldo dunque e anche all’interno della Chiesa se ne continuerà a parlare. A Vicofaro il gruppo Lgbtq prende spesso parte alle celebrazioni e alla vita della parrocchia. "Anche quest’anno il gruppo Lgbt prenderà parte alla Coena Domini e a tutte le celebrazioni pasquali – racconta don Biancalani –. Spesso compongono delle preghiere e le leggono durante la messa chiedendo accoglienza e protezione anche per chi ha un orientamento sessuale diverso come loro da parte da Gesù e del Signore. Personalmente ho sempre accolto tutti coloro che cercavano conforto nel Signore e anche da parte del resto dei parrocchiani non ho mai ricevuto lamentela di alcun tipo riguardo all’inclusione del gruppo Lgbt alle attività parrocchiali". Una questione ancora irrisolta che secondo don Biancalani rischia di allontanare fedeli.

"Si tratta di una tematica in cui sembra che il diritto canonico e la linea pastorale entrano in contrasto – afferma don Massimo –, da una parte la dottrina definisce l’omosessualità come ‘contro natura’, d’altro canto la linea pastorale invita ad accogliere chiunque creda nel Signore. Lo stesso Papa Francesco, sul tema della unioni omosessuali, ha commentato "Chi sono io per giudicare?"". "Credo che quando c’è un sentimento e un unione sincera possano esserci formule di benedizione, anche in caso di coppia omosessuale – continua il parroco di Vicofaro e Ramini –, spesso si benedicono anche oggetti, ma la benedizione è per le persone, è un gesto di amore e vicinanza". E conclude: "Comprendo quanto il parroco ligure vuole affermare, tuttavia ritengo che non benedire le palme e l’olivo possa essere il metodo giusto".