Sono stati momenti difficili, quelli che Quarrata ha vissuto nei giorni dell’alluvione. Danni significativi avevano compromesso anche l’ufficio postale di via Cellini, sia all’interno che all’esterno dell’edificio, rendendo impraticabile l’ingresso e all’interno era penetrata l’acqua. Ma grazie alla caparbietà del personale applicato e alla solidarietà tra colleghi, le attività di recapito sul territorio non si sono mai fermate. Perché i dipendenti ce l’hanno messa tutta, per rimettere a posto gli uffici che sono stati rimessi in grado di funzionare già nella mattina di sabato 4 novembre. Infatti, è sembrato subito illogico attendere l’arrivo dei mezzi di soccorso pubblico, impegnati in situazioni ben più gravi e urgenti, ma bisognava innanzitutto sistemare l’esterno del centro e permettere ai portalettere di uscire in sicurezza per il giro. E’ stato allora il responsabile del centro distribuzione di Pistoia, Luigi Folino Gallo, 51 anni, aiutato da uno dei capi squadra, Paolo Chiappelli, a decidere di intervenire autonomamente.
"Quando siamo arrivati a Quarrata era tutto impraticabile, il fango arrivava fin sotto ai motorini. La corrispondenza fortunatamente non era stata danneggiata, ma volevamo mettere in sicurezza l’area, visto che anche la pedana esterna per l’uscita del personale era completamente ricoperta di fango – racconta Luigi –. Così ci siamo armati di pala e abbiamo iniziato a ripulire l’esterno del centro. I portalettere della zona sono stati bravissimi, non si sono mai fermati. Nel giro di due giorni abbiamo sistemato tutto e fatto ripartire anche un paio di motomezzi. Poi è arrivato anche Danilo responsabile del centro di Borgo San Lorenzo a darci il suo supporto – prosegue il direttore – la corrispondenza è stata recapitata tutti i giorni".
Danilo Santini, 32 anni, vive a Prato dove ha aiutato le tante persone in difficoltà: "Ma appena ho ricevuto una foto del centro di Quarrata, che ho riconosciuto subito poiché ho lavorato a Pistoia, non ci ho pensato due volte e terminato il mio turno a Borgo sono corso ad aiutare i miei colleghi. Oltre che la solidarietà tra di noi, ho constatato la partecipazione e voglia di socializzare tra i più giovani, spesso accusati ingiustamente, al tempo di oggi, di superficialità e menefreghismo".
D.G.