Poliziotto ferito: "Volevo aiutare una signora, poi l'aggressione e il vuoto"

Il racconto del poliziotto ferito a Montecatini da due balordi e le testimonianze dei negozianti

Paolo Pieri (Foto castellani)

Paolo Pieri (Foto castellani)

Pistoia, 14 marzo 2018 - «Avevo la mattina libera, così sono andato in corso Roma per portare in giro il cane e prendermi un caffè. A un certo punto ho notato questi due tizi. Non so... forse un sesto senso, ma ho capito che c’era qualcosa che non andava». Poi il vuoto. Dal suo letto di ospedale, Paolo Pieri, l’agente aggredito da due balordi martedì 13 marzo a Montecatini mentre era fuori servizio, non ricorda molto di quanto gli è accaduto, ma riesce lo stesso a parlare con pacatezza. Circondato dai familiari e dai colleghi che non cessano di fargli visita al San Jacopo di Pistoia, così come sono andati a trovarlo anche il prefetto Angelo Ciuni e il questore Salvatore La Porta, nella tarda serata indica il risultato dell’aggressione: dolore alla testa e una benda sullo zigomo sinistro.

«Per il resto non ricordo molto – spiega il poliziotto di 51 anni – so soltanto che a un certo momento mi sono svegliato pensando di essere a casa a Montecatini. Invece ero in ambulanza e mi sono preoccupato per il cane. Non so cosa sia successo di preciso... mi sembra di ricordare una signora che chiedeva aiuto e allora sono intervenuto. Probabilmente – dice – mi ha fregato il fatto di tenere il cane al guinzaglio. E’ come essere uscito da un sogno, mi sento frastornato – prosegue indicando la ferita al volto –. Mi hanno dato i punti dentro e fuori, la cicatrice sarà permanente».

In tanti anni di servizio, pur con tutte le azioni pericolose che ha dovuto affrontare, Pieri non aveva mai visto un’aggressione come quella accaduta ieri nel centro di Montecatini. «Mai a questi livelli – ribadisce –. Adesso, tutto sommato, sto bene, ma penso ancora a quella signora che aveva bisogno di aiuto. Spero soltanto di essere dimesso il prima possibile».

«La porta del mio negozio era chiusa, ma questo non è servito ad attutire i colpi del pestaggio. Per cinque, interminabili minuti ho continuato a sentirli, forti e secchi. Sono rimasta davvero scioccata, non pensavo di poter mai assistere a scene simili».

Barbara Dicesare è la titolare di un negozio di sigarette elettroniche in corso Roma, a pochi passi dal luogo in cui è stato aggredito Paolo Pieri, ispettore in servizio al commissariato di Montecatini. La violenza e la brutalità usate dagli autori le ha lasciato un gran paura, come un brutto incubo che fa svegliare di soprassalto nel cuore della notte: «E’stato solo un attimo – ribadisce – ma mi è parso che non terminasse mai. Paolo, che in questa zona capita spesso ed è conosciuto, ha riportato delle ferite davvero orribili».

Andrea Dall’Oglio, titolare di un esercizio della zona, conferma che i due balordi stavano facendo confusione già da diversi minuti prima dell’aggressione, infastidendo i titolari dei negozi e i loro clienti: «A questo punto – sottolinea – non possiamo che augurarci un potenziamento considerevole degli organici a disposizione delle forze dell’ordine in città. Polizia e carabinieri fanno un grande lavoro, ma devono contare su risorse in più, su questo non c’è dubbio».