Dopo poco più di due anni è molto probabile il ritorno alle urne. Sono passati a malapena 800 giorni, ma sembrano secoli. La maggioranza guidata da Marcello Danti, che si era aggiudicata la vittoria elettorale con 705 voti contro i 544 dello sfidante Davide Costa, potrebbe abbandonare anticipatamente il Palazzo dei Capitani. Dei due gruppi consiliari di inizio mandato, adesso ce ne sono almeno quattro e la gente non capisce perché. Il primo a rompere gli indugi è il capogruppo della minoranza Davide Costa.
Partendo dalla fine: approverete il bilancio di previsione all’ordine del giorno al prossimo consiglio comunale?
"Siamo orientati sull’astensione: nei prossimi giorni, comunque, incontreremo gli uffici comunali e la parte politica e poi decideremo. Quel che è certo è che il nostro senso di responsabilità ci porta a dire che se ci fosse bisogno dei nostri voti per l’approvazione saremmo a disposizione".
E poi?
"E poi arriverà il momento di mettere fine all’amministrazione Danti. Ormai è chiaro a tutti che non ci sono i margini per andare avanti".
Voterete la mozione di sfiducia?
"Sì. Vorremmo prima avere la possibilità di far passare in consiglio comunale le varianti urbanistiche al collegamento Doganaccia-Corno alle Scale, ma una parte dell’ormai ex maggioranza ci ha fatto capire che non è disponibile ad aspettare fine gennaio".
A quel punto arriverà il commissario prefettizio fino alle elezioni di giugno.
"Sono convinto che il commissario porterà avanti in maniera responsabile e attenta il Comune fino alle elezioni. La volontà del consiglio di realizzare il collegamento è chiara: c’è una mozione approvata a maggioranza che va in questo senso".
L’esperienza della lista ’Il paese che vogliamo’ andrà avanti?
"Senza alcun dubbio. Stiamo già lavorando in questo senso. Rispetto a tre anni fa, quando mi sono trovato praticamente da solo a costruire da zero un gruppo di persone, adesso c’è una squadra di persone entusiaste e pronte a mettersi a disposizione per il suo territorio".
Sarà di nuovo lei il candidato sindaco?
"E’ presto per dirlo. E, sinceramente, non è neppure questo il tema principale. L’importante è che il nostro lavoro di questi anni non vada disperso. E non andrà".
In paese si sente parlare di grandi alleanze, grandi ritorni, grandi addii…
"Vedremo. Quel che è certo è che ‘Il paese che vogliamo’ è pronto a ricandidarsi col suo simbolo e una parte della squadra confermata. La ‘casa’ c’è, e deve essere chiaro a tutti che le decisioni che ci riguardano saranno prese all’interno di questo gruppo da quanti in questi anni hanno lavorato. Non sarà permessa nessuna ingerenza dall’esterno. Nessuna".
Andrea Nannini