Pistoiese, la città investe per il rilancio

Il presidente della Holding: 'Ci sono almeno quindici fra imprenditori e professionisti che sottoscriveranno l'aumento di capitale. E non abbiamo ancora finito'. C'è tempo fino al 30 dicembre. Cosa cambia sul campo e fuori

Andrea Bonechi, presidente Holding Arancione (Foto Castellani)

Andrea Bonechi, presidente Holding Arancione (Foto Castellani)

Pistoia, 6 dicembre 2017 - Se la squadra ha conquistato stabilmente la zona playoff, la Holding Arancione, nata per ricostruire il calcio a Pistoia nel 2009 e proprietaria della Pistoiese (non ha altri beni né dipendenti), sta per tagliare un traguardo ancora più importante, ovvero quello dei 300mila euro di patrimonio netto, obiettivo al 30 dicembre stabilito dalla delibera del 5 luglio scorso che ha aperto la società all’ingresso di nuovi capitali. La risposta di Pistoia è stata positiva, «più ampia del previsto» secondo il presidente della Holding, Andrea Bonechi, che adesso punta a percorrere l’ultimo miglio.

Bonechi, a che punto siamo?

«Ci avviamo a raggiungere un risultato straordinario. Fra sottoscrizioni e impegni abbiamo già superato i quindici sottoscrittori e abbiamo un’altra ventina di appuntamenti».

Quanto manca per raggiungere la soglia dei 300mila euro?

«Stiamo trattando per gli ultimi 100mila e sono ottimista per la conclusione, ma andrebbero bene anche 250mila euro».

Chi sono i nuovi sottoscrittori?

«Sono quasi tutti imprenditori e professionisti di Pistoia, ben noti».

Ci sono state sorprese finora?

«Forse qualcuno mi ha sorpreso in negativo, ma la risposta è stata più ampia del previsto».

Qual era la situazione di partenza?

«Il capitale della Holding è di 10mila euro, la famiglia Ferrari è proprietaria della Holding e dunque della Pistoiese. Questo è il quadro generale. La Pistoiese è una delle poche realtà che si finanzia da sola e anche l’ultima ispezione della Covisoc, molto recente, non ha rilevato problemi».

Qual è la situazione del bilancio?

«Il bilancio della Pistoiese al 30 giugno 2017 (esercizio 2016) si è chiuso nuovamente con un piccolo utile. Il bilancio 2017 tendenzialmente è in equilibrio, ma si tratta di un equilibrio fragile».

Da qui la necessità dell’aumento di capitale.

«Esattamente. Per un futuro stabile si deve passare ad un patrimonio netto più consistente, appunto 300mila euro dagli attuali 50mila».

Se il traguardo dovesse essere raggiunto, significa che si potrà cominciare a spendere di più per la squadra e puntare magari alla serie B?

«Calma. Con una base patrimoniale più solida la Pistoiese godrà innanzitutto di tranquillità amministrativa e rispetterà per anni tutti i requisiti richiesti. Questo significa prima di tutto che la società sarà più appetibile per chi, eventualmente, vorrà fare investimenti seri e magari provare a fare qualcosa di importante. In secondo luogo significa che, chiuso l’aumento di capitale, ci si potrà concentrare esclusivamente sul campo e non è poco».

Entrano nuovi soci. Ma chi comanderà alla fine?

«Ferrari resterà comunque socio di riferimento, almeno fino a quando non ci saranno proposte per il pacchetto di maggioranza. A disposizione della città, con l’aumento di capitale, c’è il 30% della Holding e indirettamente della Pistoiese».

Leonardo Biagiotti