Pistoia zona rossa a Pasqua: tutto blindato, controlli contro gli assembramenti

Municipale, carabinieri, polizia, polfer e guardia di finanza al lavoro sull’intero territorio provinciale

Controlli delle forze dell'ordine (foto di repertorio)

Controlli delle forze dell'ordine (foto di repertorio)

Pistoia, 31 marzo 2021 - Giardinetti e parchi nell’occhio del ciclone in questa Pasqua – l’ennesima, la seconda – da festeggiare in lockdown. Non sarà semplice resistere al bel tempo, ma sarà necessario. Almeno che non si abbia voglia di rientrare dalla “passeggiata all’aria aperta“ con una multa salata in tasca.

Le forze dell’ordine si stanno organizzando sotto la regia della Prefettura di Pistoia – il tavolo con le massime autorità si riunirà oggi al palazzo del governo – per assicurare controlli mirati onde scongiurare gli spostamenti non autorizzati e il pericolo assembramenti, in primis. Ma non solo.

Il rispetto delle regole è fondamentale e non deve essere la paura di esser puniti a convincere giovani e meno giovani a tenere un comportamento utile a limitare la diffusione del virus: ci deve essere di fondo la consapevolezza di concorrere al bene comune, tengono a precisare dalla cabina di regia.

"Le attività di monitoraggio del territorio verranno potenziate in vista del prossimo week end – annuncia il prefetto Gerlando Iorio –. Da una parte c’è il consueto piano già collaudato per le festività che prevedere un’attenzione particolare per le maggiori strade di comunicazione e quelle solitamente più trafficate, per gli snodi di interscambio tra ferrovia e mezzi pubblici; dall’altra c’è il piano straordinario che il lockdown deciso dal governo porta con sé con controlli capillare anche nel centro urbano, in particolare nei parchi e negli spazi verdi affinché non si trasformino in luoghi di aggregazione. Le persone dovranno dimostrarsi responsabili, coraggiose nell’affrontare questo ennesimo sacrificio concentrandosi sull’obiettivo finale".

Il prefetto si dice fiducioso, ma la fiducia nella serietà dei cittadini di per sé non basta. "La presenza delle forze dell’ordine tutte, che ringrazio fortemente, sarà importante sull’intera provincia e soprattutto sulle terre di confine – aggiunge –. Una presenza importante, dicevamo, ma basata su quel non sempre facile equilibrio tra intransigenza, umanità e buonsenso. A loro il delicato compito di smorzare le tensioni sociali".

Del resto i motivi per potersi spostare nei prossimi giorni con l’Italia intera in lockdown si contano davvero sulle dita di una mano. Bene non sgarrare. I numeri dell’attività sul territorio – secondo i dati raccolti dall’ente con capo di gabinetto dottor Eugenio Di Agosta – sono prova di grande impegno. In un mese di zona rossa 13.400 persone controllate con 310 sanzioni e due denunce, ma anche 3.260 esercizi passati al setaccio con una decina di chiusure provvisorie per irregolarità nelle modalità di vendita o negli orari.

"Dispiace osservare talvolta – insiste il prefetto – la volontà di trasgredire per pura provocazione, per forma di protesta contro i divieti. È quanto capitato con un paio di ristoranti recidivi e con alcuni passeggeri che si sono rifiutati di indossare la mascherina sul bus. In linea di massima però le persone, superato il disappunto momentaneo per il mancato passaggio in zona arancione, stanno dimostrando grande senso civico. La salute resta la priorità per tutti, così come il desiderio di uscire presto dall’incubo dell’emergenza sanitaria".

Una riflessione che trova concorde anche la Questura di Pistoia che ribadisce, insieme e in collaborazione con le altre forze dell’ordine, la voglia di esserci: sia per garantire il rispetto delle regole sia per aiutare i cittadini ad affrontare questo ennesimo periodo di limitazioni. Anche nel caso specifico della polizia di Stato i numeri danno la misura della presenza sul territorio visto che si avanza con una media di duecento-duecentocinquanta controlli al giorno che si concludono solitamente con una media di tre denunce. Tra i punti più critici sotto la lente la Sala dove fino a due settimane fa non sono mancate situazioni off-limits se non addirittura irregolari. Sul banco degli imputati cade spesso la sacrosanta voglia dei più giovani di tornare a vivere e a divertirsi, quanto prima. Ma anche a loro servirà ancora pazienza.