Nonostante il caso, a livello politico, sia chiuso da quasi un decennio, a livello giudiziario l’attenzione continua a rimanere alta sulla vicenda che riguarda un vero "buco" nel mondo delle infrastrutture cittadine che non si è mai concretizzato come la costruzione del parcheggio sotterraneo – a servizio del centro storico – dietro la chiesa di San Bartolomeo in Pantano. Nei giorni scorsi, infatti, come è emerso nell’ultima seduta dell’apposita commissione comunale, il tribunale civile di Pistoia ha condannato il Comune a pagare circa 300mila euro (per la precisione 298.544 euro) alla "Napoletana Parcheggi" proprio per quel contenzioso, ovvero la mancata costruzione di una struttura che prevedeva ben 320 posti auto a due passi da piazza Duomo. Una storia che affonda le radici nel 2011, quando il sindaco era Renzo Berti, e proseguita fino al 2014 (in carica Samuele Bertinelli) che ha alternato pareri positivi e negativi sulla sua realizzazione e che fece nascere, inevitabilmente, un braccio di ferro e di carte bollate fra le parti: nel 2015 l’azienda vinse il ricorso al Tar, l’anno successivo fu il Consiglio di Stato a ribaltare la prima sentenza e nel 2017 ancora il Tar dette ragione al Comune. Finita lì? Assolutamente no. Va specificato che non si tratta di risorse che il Comune deve immediatamente trovare all’interno del proprio bilancio, anche perché i denari sono di Lloyd Insurance Company anch’essa in causa con palazzo di Giano e che in sede giudiziaria ha annunciato un ulteriore ricorso. Venendo ai meandri della decisione, è emerso come il dolo causato dal Comune non sia nell’aver tenuto un atteggiamento sbagliato nei confronti del privato che voleva costruire il parcheggio, ma soltanto andando ad allungare quanto più possibile le tempistiche di risposta, richiedendo studi che erano anche particolarmente onerosi dando comunque una aspettativa a "Napoletana Parcheggi" che successivamente tutto si sarebbe risolto e si sarebbe arrivati alla costruzione della struttura. Il tempo ci ha detto, però, che così non è stato e adesso ci sarà da vedere cosa succederà.
S.M.