"La montagna ha bisogno di rilancio. Qui anche le chiese restano chiuse"

Paolo Brosio, in vacanza a Cutigliano: «Innamorato di questi luoghi»

Paolo Brosio in montagna insieme alla mamma Anna, l’amica Elisabeth Di Grano ed Elena Benvenuti

Paolo Brosio in montagna insieme alla mamma Anna, l’amica Elisabeth Di Grano ed Elena Benvenuti

Pistoia, 9 settembre 2017 - Ha scelto Cutigliano, il giornalista e scrittore Paolo Brosio, per un soggiorno nel verde, dopo le fatiche bollenti per il libro il «Papa e Medjugorje» che uscirà in ottobre. Lo abbiamo incontrato ieri, all’albergo Villa Basilewsky, dove alloggia con la mamma Anna, l’amica Elisabeth Di Grano e la vicepresidente della onlus «Olimpiadi del cuore» Elena Benvenutti. Senza peli sulla lingua, Brosio ha evidenziato, con spirito costruttivo, le carenze dell’accoglienza turistica della montagna pistoiese. «Sono innamorato di questi luoghi – ha detto – mentre scrivevo, a Forte dei Marmi, sognavo di mettere i piedi nell’acqua gelata di un torrente. La prima cosa che ho fatto, arrivato a questo albergo, dove ho trovato un servizio eccezionale. Le montagne, poi, aiutano a ritrovare il rapporto con Cristo».

Brosio, forte dei sei anni alla trasmissione Rai «Linea Verde», assicura che le potenzialità non mancano alla montagna pistoiese, dove ha alcuni amici, come Sergio Ceccarelli, gestore della Doganaccia. «La mia mamma mi portava all’Abetone già da piccolo – ha raccontato – ma i miei ricordi degli anni ’60 sono molto diversi dall’Abetone di oggi, dove ho trovato una grande desolazione. Questa montagna deve fare un balzo in avanti nell’accoglienza turistica, offrendo un pacchetto con dei servizi, come in Trentino, e posti di lavoro per i giovani locali». Stupito nell’apprendere l’assenza di un pronto soccorso a San Marcello, ha riferito poi alcuni episodi: dal tè che la mamma col deambulatore non ha potuto bere in piazza a Cutigliano, fra bar chiuso e l’hotel centrale che serve solo chi pernotta, alla piscina chiusa di Ponte Sestaione «degna di Striscia la notizia». «All’Abetone – ha aggiunto – persino la chiesa è sempre chiusa. Ma la casa di Dio è un caposaldo per la comunità. Per questo, prima di partire, vorrei dire un rosario per riportare la preghiera per le strade dell’Abetone. Lo chiederò all’amministrazione comunale, che incontrerò a breve. Ho anche chiamato il direttore generale dell’apt Val di Fiemme che è disponibile a venire a parlare gratuitamente ai giovani del posto».

Alcuni suggerimenti: una scuola di trekking e mountain bike, la frequenza per i giovani di corsi in materia turistica nelle scuole di eccellenza dell’alta Italia, un centro wellness. «Tutto ciò lo devono fare la comunità locale e la Regione – ha precisato – , che sa vendere bene il Chianti e le città d’arte, ma non la montagna, che merita di più. Rivolgo un appello al presidente Rossi e all’assessore al turismo». Intanto il video girato da Brosio alla Doganaccia ha totalizzato su Facebook oltre 100mila visualizzazioni. Il 15 settembre sarà al memorial Vannucci a Pistoia e si è detto disponibile a presentare il suo nuovo libro in anteprima toscana a San Marcello.