Palpeggiamenti all’allieva. Professore sotto accusa. Chiesti due anni di carcere

Si avvia verso la conclusione il processo che vede imputato un insegnante di un liceo . Per la difesa fu soltanto un fraintendimento. L’uomo si è sempre dichiarato innocente.

E’ cominciata ieri pomeriggio, con la requisitoria della pubblica accusa, la discussione del processo che vede imputato, con l’accusa di violenza sessuale, un professore di un liceo pistoiese che avrebbe palpeggiato il seno di una studentessa minorenne. Il processo si svolge davanti ai giudici del collegio presieduto da Stefano Billet, a latere Jacqueline Monica Magi e Pasquale Cerrone, e si avvia verso la conclusione.

Il pubblico ministero Leonardo De Gaudio ha pronunciato la sua requisitoria al termine della quale ha chiesto due anni di reclusione per l’imputato, ritenute le attenuanti prevalenti sull’aggravante della minore età della parte offesa, e la lieve entità dell’accaduto. Il pm ha rilevato la mancanza di senso, e di motivazione, in questa vicenda, di un intento calunniatore da parte della ragazza, sottolineando che non è la prima volta che un professore si innamora di una sua allieva. Un aspetto evidenziato anche dal legale di parte civile, l’avvocato Gianluca Lomi che rappresenta la giovane. Nella sua lunga e articolata arringa l’avvocato Andrea Mitresi, che difende il professore, ha posto l’accento su quello che sarebbe stato nient’altro che un fraintendimento e ha quindi fatto rilevare alcune incongruenze emerse nel corso dell’istruttoria dibattimentale, iniziata due anni fa. Il professore si è sempre dichiarato innocente.

I fatti contestati come si ricorderà, risalgono alla mattina del 22 aprile del 2021. L’episodio al centro del processo si sarebbe verificato nella pausa dalle lezioni, nel corridio. L’insegnante si sarebbe proposto di aiutare la ragazza nello studio, ma mentre i due erano vicini, lui le avrebbe toccato ripetutamente il seno. La ragazza si era rifugiata nel bagno della scuola. Da lì avrebbe cercato aiuto inviando un sms con il suo cellulare a un’amica. Poi era uscita. Ma l’uomo era fuori dalla porta ad aspettarla e avrebbe cercato un nuovo approccio. Lei aveva reagito piangendo e sfogandosi subito con una insegnante e una compagna di classe. Quella stessa mattina, anche su suggerimento della professoressa, erano stati avvisati i genitori della giovane che si erano subito recati a scuola. L’episodio fu poi denunciato alla questura e le indagini furono svolte dalla Squadra Mobile. Furono ascoltati anche altri studenti, che descrissero l’atteggiamento informale e spesso scherzoso del professore. La sentenza è attesa per fine ottobre.

l.a.