REDAZIONE PISTOIA

Nuovo bando per l’accoglienza a Pistoia: una richiesta da non sottovalutare

La Prefettura di Pistoia ha pubblicato una manifestazione d'interesse per l'accoglienza di 150 migranti in tre strutture private. Dopo tre bandi deserti, un soggetto ha presentato la documentazione necessaria per riaprire un bando rapido.

L’atto quarto della pubblicazione di manifestazioni d’interesse da parte della Prefettura di Pistoia, attraverso la stazione appaltante unica della Provincia, per l’individuazione di strutture private pronte ad accogliere un numero cospicuo di migranti potrebbe essere quello buono. Una necessità che è emersa in diversi incontri istituzionali avuti fra la rappresentanza del Governo sul territorio, i sindaci e la presidenza della Provincia per far fronte al numero crescente di persone che sbarcano nel nostro paese in cerca di fortuna e che, in una prima fase, devono essere accolte in apposite strutture. Nello specifico, le richieste sono per tre distinti centri da 50 posti ciascuno per un totale complessivo di 150 persone da ospitare a fronte di un contributo previsto, per un anno e prorogabile di ulteriori dodici mesi, per l’appalto di 6 milioni e 238mila euro.

Dopo che i precedenti bandi sono andati tutti completamente deserti, l’ultimo ha avuto il suo epilogo una ventina di giorni fa, c’è una importante novità a riguardo della procedura. In quella circostanza, per la precisione il 7 settembre scorso, era emerso un interesse alla partecipazione ma al momento dell’apertura delle buste, il 22 settembre, le offerte presentate erano zero e, di conseguenza, chiusa la procedura senza successo. Nel frattempo, però, l’unico soggetto che si era fatto avanti – e sul quale al momento vige il più stretto riserbo – ha comunicato per vie ufficiali che è riuscito a mettere insieme tutta la documentazione necessaria, condizione sufficiente per la Prefettura per poter riaprire ad un bando rapido, che vedrà il via proprio in questi giorni, e che potrebbe avere una durata relativamente breve (probabilmente al massimo un paio di settimane) per capire se ci potrà essere davvero una svolta su questo argomento molto delicato per tutto il territorio e la propria capacità di accoglienza.

S.M.